230 chili di trote morte e danni per migliaia di euro nell’allevamento ittico La Fortuna di Arsiero da dove è partito un esposto alla Regione e al ministero per i lavori di realizzazione di una centrale idroelettrica. Sarebbe questa la causa della moria di pesci, secondo uno dei titolari, che ha dichiarato al Giornale di Vicenza, da cui apprendiamo la notizia, che la situazione è precipitata all’inizio del mese.
L’uomo ha spiegato che all’origine del fenomeno ci sarebbero i lavori lungo il Rio Freddo per la realizzazione di una centrale idroelettrica.
Andrea Dal Maso, co-titolare dell’azienda, ha spiegato al Giornale di Vicenza che “L’impresa ha usato un martellone che batteva sulla roccia rilasciando nell’acqua una polvere bianca”. Pur avendo filtri nelle vasche, l’allevamento non sarebbe riuscito a preservare lo sversamento della polvere nelle vasche e questo avrebbe provocato la morte dei pesci.
L’impresa che realizza la centralina ha però negato le accuse, affermando di avere avvisato l’allevamento ittico per tempo, accusando di negligenza la dirigenza de La Fortuna.
La situazione non è sfuggita al Wwf, con l’ex presidente Carmelo Motta che ha dichiarato, sempre al Giornale di Vicenza, che “l’area è ricca di biodiversità. In questo tratto del Rio Freddo vivono specie protette come il gambero d’acqua dolce, lo scazzone e diverse specie di farfalle. Il ministro dell’Ambiente ha chiesto chiarimenti alla Regione la quale ha risposto che l’area non è protetta e quindi le specie non devono essere protette. Una risposta folle”. Secondo Motta “servirebbe una delibera dal Comune, al momento non è ancora arrivata”.
di Redazione Altovicentinonline