Con l’arrivo dell’estate, si moltiplicano le occasioni di festa, tra sagre, patronali, fuochi d’artificio e, non da ultimo, i temporali improvvisi tipici della stagione. Eventi che per molte persone rappresentano momenti di svago o semplicemente fenomeni atmosferici di poco conto, ma che per molti cani si trasformano in vere e proprie esperienze traumatiche.
Non solo paura: quando si parla di fobia
Molti cani non si limitano a spaventarsi, ma sviluppano una fobia vera e propria nei confronti dei temporali o dei fuochi d’artificio. La differenza è sostanziale: mentre la paura è una reazione naturale e temporanea a uno stimolo improvviso, la fobia è una risposta esagerata e persistente, che può manifestarsi prima ancora che l’evento si verifichi, e perdurare anche a lungo dopo la sua conclusione.
Un cane fobico, ad esempio, può iniziare a tremare, ansimare, cercare riparo o il proprio proprietario già al primo segnale atmosferico: l’oscurarsi del cielo, un cambiamento nella pressione, o anche un odore particolare che l’uomo non percepisce ma che il cane, grazie al suo olfatto sensibilissimo, rileva subito.
Un malessere che coinvolge corpo e mente
I segnali di disagio nei cani fobici sono spesso evidenti e intensi:
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tremori,
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ansia acuta,
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iperventilazione,
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tachicardia,
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vomito o diarrea,
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comportamenti distruttivi,
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tentativi di fuga,
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in casi estremi, attacchi di panico potenzialmente pericolosi per la loro stessa vita.
Si tratta quindi di un disturbo che coinvolge sia la sfera emotiva che quella fisica, mettendo a dura prova il benessere dell’animale.
Perché il problema è così difficile da gestire?
A differenza della semplice paura del rumore, la fobia legata a temporali e botti è multisensoriale: il cane non reagisce solo al suono, ma anche ai cambiamenti visivi, olfattivi e atmosferici che lo precedono e accompagnano. Il suo sistema percettivo, molto più acuto di quello umano, rende impossibile per l’animale “ignorare” il pericolo percepito.
Inoltre, a ogni nuovo episodio traumatico, il cane tende a sensibilizzarsi sempre di più, aggravando la situazione. Questo meccanismo rende la fobia un problema progressivo, che può diventare cronico se non affrontato adeguatamente.
Le soluzioni possibili: non aspettare che peggiori
Per i casi più gravi, è fondamentale ricorrere a una terapia farmacologica mirata, sempre sotto la supervisione del veterinario. Esistono farmaci capaci di:
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sedare l’animale in modo sicuro e temporaneo,
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attenuare o cancellare il ricordo traumatico dell’evento,
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proteggere l’equilibrio psicofisico del cane, evitando il sovraccarico del sistema cardiovascolare.
Questa terapia d’urgenza può essere affiancata – o in alcuni casi sostituita – da un percorso comportamentale a lungo termine, che ha l’obiettivo di desensibilizzare gradualmente l’animale allo stimolo fobico. In alcuni casi, si ricorre anche a una terapia farmacologica costante, in combinazione con tecniche di rinforzo positivo, giochi di distrazione, o l’uso di prodotti naturali calmanti.
L’importanza della prevenzione e del supporto umano
Infine, il ruolo del proprietario è centrale. Essere presenti, empatici e preparati può fare la differenza. Creare un ambiente sicuro, non forzare il cane ad affrontare la situazione, e, se possibile, offrirgli un rifugio protetto durante il temporale o i fuochi d’artificio può contribuire a ridurre lo stress.
In conclusione
La fobia verso temporali e fuochi d’artificio non è un capriccio, ma un disturbo serio che richiede attenzione e, in molti casi, l’intervento di professionisti. Con un approccio tempestivo e personalizzato, è possibile migliorare significativamente la qualità di vita del cane, proteggendo non solo la sua salute mentale, ma anche quella fisica.
Se notate segnali di disagio nel vostro cane in occasione di temporali o botti, non aspettate: rivolgetevi al vostro veterinario di fiducia o a un educatore cinofilo esperto. Affrontare il problema è il primo passo per risolverlo.
I.A.
