Durante la notte l’orsa JJ4 è stata catturata. Questa mattina, nel Palazzo della Provincia autonoma, a Trento, il presidente Maurizio Fugatti e l’assessore Giulia Zanotelli hanno fatto il punto sul tema dimostrando l’intenzione di voler abbattere il plantigrado.

L’orsa JJ4, una femmina di 17 anni, è la responsabile della morte del runner 26enne Andrea Papi. Il corpo senza vita di Papi è stato ritrovato a Caldes in Trentino, in un bosco della Val di Sole.

La stessa orsa era stata già protagonista nell’estate del 2020 di un’altra aggressione, in quel caso nei confronti di due cacciatori. Dopo quel fatto, il presidente Fugatti ne aveva ordinato l’abbattimento, ma dopo una lunga diatriba giudiziaria (tra Tar e Consiglio di Stato) si era arrivati a un nulla di fatto.

Il presidente della Provincia autonoma di Trento, nella conferenza stampa, ha spiegato che l’orsa è stata catturata grazie alla trappola-tubo con della frutta e che ora, dopo la sedazione, si trova al Centro di recupero fauna Alpina di Casteller. L’intenzione è ancora quella dell’abbattimento dell’animale: “Avremmo voluto dare questa notizia nel 2020 quando la Provincia aveva emesso due ordinanze di cattura e abbattimento, ma non l’abbiamo potuto fare. Oggi quindi c’è soddisfazione, ma anche amarezza e tristezza. La cattura dimostra che le nostre strutture sono in grado di catturare gli esemplari pericolosi in tempi rapidi”. Si aspetta, quindi, la decisione del Tar che dovrebbe arrivare per l’11 maggio ma che Fugatti si augura possa arrivare prima.

Anche secondo il capo della Protezione civile della Provincia autonoma di Trento Raffaele De Col l’eutanasia è l’unica via. “E’ un’orsa pericolosa che in questi giorni ha dato segni di forte aggressività sulle fototrappole“. Nella trappola tubo, spiega l’ingegnere “sono stati catturati anche due dei tre cuccioli che erano con lei e che sono completamente autosufficienti” e sono stati liberati. La fine dell’orsa quale sarà? “Lo strumento che abbiamo individuato assieme ai veterinari a supporto è l’eutanasia, un metodo meno cruento rispetto agli spari“, conclude De Col.

Agenzia Dire

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