Cacciatori liberi di andare dove pare loro per i sentieri ed i boschi delle montagne venete? Non ci sta Andrea Zanoni, consigliere dem in regione, che vota ‘no’ all’ampliamento del transito sulle strade agro-silvo-pastorali.

In terza commissione approda, in particolare, la disciplina del rilascio di contrassegni temporanei per il recupero della fauna da parte dei soggetti titolari di porto d’armi ad uso venatorio che hanno effettuato l’attività di abbattimento e dal conduttore del cane da recupero iscritto negli appositi elenchi provinciali che agisce su specifica chiamata”.

“Non si tratta di essere pro o contro la caccia, ma a favore o meno della montagna e dei montanari- dichiara Zanoni –  Come Partito Democratico diciamo ‘no’ all’ampliamento del transito sulle strade agro-silvo-pastorali”. Una dichiarazione resa al termine dei lavori della commissione ambiente, dove è stato votato il parere alla terza commissione su tre Pdl di modifica alla legge 14/1992 ‘disciplina della viabilità silvopastorale’: uno con primo firmatario Conte, un altro con primo firmatario Possamai e il terzo della consigliera della Lista AMP Cristina Guarda e dell’intero gruppo del PD”.

“Abbiamo dato voto favorevole solo a quest’ultimo – spiega Zanoni – perché va a inasprire le sanzioni per i recidivi con la confisca del mezzo utilizzato. Riteniamo poi fondato quanto sollevato in audizione e con specifici documenti da Coordinamento delle Regole, Unione nazionale Comuni e Comunità montane delegazione del Veneto e Confagricoltura. Tutti erano concordi sul fatto che ampliare l’elenco dei possibili soggetti autorizzati al transito nelle viabilità montana oggi vietata, non sia in sintonia con le finalità della legge, ovvero limitare il passaggio dei mezzi sulle strade agro-silvo-pastorali nelle aree di particolare pregio ambientale, al fine di tutelarne l’integrità. E proprio le regole hanno chiesto espressamente il ritiro dei Pdl Conte e Possamai”.

“Quanto proposto dalla maggioranza – aggiunge Zanoni – va ad agevolare una specifica categoria, i cacciatori. Gli organi pubblici di controllo della fauna selvatica hanno già il permesso, così invece si apre alla possibilità per le doppiette di poter scorrazzare ovunque, in qualsiasi periodo dell’anno. L’attività venatoria è uno sport o un hobby con carattere di liberalità e non obbligatorietà come altre a contatto con la natura, per esempio pesca, escursionismo, fotografia o raccolta funghi. L’aumento del passaggio dei veicoli comporterebbe poi maggiori pericoli per malgari ed escursionisti, dal momento che le strade non sono asfaltate, oltre a un effetto inquinamento ambientale non indifferente. Mi sono confrontato con malgari, gestori di rifugi e anche con cacciatori delle prealpi trevigiane: nessuno è a favore di questo stravolgimento. Tutti concordano sul fatto che i divieti ai fuoristrada vadano mantenuti e che le deroghe previste per chi ha un diritto di proprietà o affitto sono già sufficienti”.

“Ma- conclude – i rischi non finiscono qua: purtroppo al progetto di legge Possamai sono state aggiunte alcune modifiche proposte in terza commissione, con le deroghe al divieto per cacciatori da appostamento, fisso, temporaneo o precario agli ungulati o al colombaccio. Sarebbe stato più onesto dire che i cacciatori, ancora una volta, possono andare dove vogliono e fare cosa gli pare”.

di Redazione AltovicentinOnline

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