Tutti i proprietari di cani pensano che il loro cucciolo sia speciale. Ora, i ricercatori del Family Dog Project dell’Università Eotvos Lorànd di Budapest hanno scoperto che esiste una piccola comunità minoritaria di cani che ha davvero una marcia in più. I risultati, pubblicati sulla rivista Scientific Reports, hanno dimostrato che questi cani si sono distinti tra gli altri per avere un talento spiccato nell’imparare centinaia di nomi di giocattoli.

A causa dell’estrema rarità del fenomeno la maggior parte degli studi che documentavano questa capacità includevano solo un piccolo campione di uno o due cani, rendendo questi talentuosi esemplari canini quasi sconosciuti. In uno studio precedente, gli scienziati hanno scoperto che solo pochissimi cani erano in grado di imparare i nomi degli oggetti, che erano per lo più giocattoli per cani.

I ricercatori dell’ELTE volevano capire meglio questo fenomeno ma, era necessario trovare altri cani con questa capacità. Per cinque anni, gli scienziati hanno cercato instancabilmente in tutto il mondo questi unici esemplari canini, noti come ‘Gifted Word Learner’. Proprio nell’ambito di questa ricerca, nel 2020 la squadra di scienziati ha lanciato una campagna sui social media in cui trasmetteva gli esperimenti con i cani GWL, nella speranza di trovarne altri.

“Si è trattato di un progetto di ‘citizen science'”, ha detto Claudia Fugazza, responsabile del gruppo di ricerca “Quando il proprietario di un cane ci diceva che pensava che il suo cane conoscesse i nomi dei giocattoli, gli fornivamo le istruzioni su come auto-testare il proprio amico a quattro zampe e gli chiedevamo di inviarci il video del test”, ha continuato Fugazza. I ricercatori hanno, poi, organizzato un incontro online con i proprietari per testare il vocabolario degli animali in condizioni controllate e, se i cani dimostravano di conoscere i nomi dei giocattoli.

In aggiunta alle prove online, gli scienziati hanno chiesto ai proprietari di compilare un questionario. “Nel questionario abbiamo domandato ai proprietari informazioni sull’esperienza di vita del cane, sull’educazione, sull’addestramento e sul processo attraverso il quale il cane è arrivato a imparare i nomi dei suoi giocattoli”, ha dichiarato Andrea Sommese, coautore del lavoro.

I ricercatori hanno trovato 41 cani provenienti da 9 Paesi diversi: Stati Uniti, Regno Unito, Brasile, Canada, Norvegia, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo e Ungheria. La maggior parte degli studi precedenti su questo argomento comprendeva cani di razza, Border Collie. Sebbene l’apprendimento relativo al nome di oggetti sia molto raro anche nei Border Collie, molti dei cani che hanno preso parte allo studio, circa 56%, appartenevano a questa razza. Tuttavia, la ricerca ha documentato la capacità di apprendere la nomenclatura dei giocattoli in altri tipi di razze di cani, come due Pomeraniani, un Pechinese, uno Shih Tzu, un Corgi, un Barboncino e alcuni meticci.

“Sorprendentemente, la maggior parte dei proprietari ha riferito di non aver intenzionalmente insegnato ai propri cani i nomi dei giocattoli, ma piuttosto che i cani sembravano cogliere spontaneamente il loro nome durante le sessioni di gioco non strutturate”, ha affermato Shany Dror, ricercatore principale.

Inoltre, la stragrande maggioranza dei proprietari che hanno partecipato allo studio non aveva una formazione professionale nell’addestramento dei cani e i ricercatori non hanno trovato alcuna correlazione tra il livello di esperienza dei proprietari nella gestione e nell’addestramento dei cani e la capacità dei cani nel selezionare i giocattoli corretti quando ne sentivano il nome.

“Nei nostri studi precedenti abbiamo dimostrato che i cani GWL imparano molto velocemente i nomi di nuovi oggetti”, ha spiegato Dror. “Quindi, non sorprende che quando abbiamo condotto il test con i cani, il numero medio di giocattoli conosciuti era di 29, ma quando abbiamo pubblicato i risultati, piu’ del 50% dei proprietari ha riferito che i loro cani avevano gia’ acquisito un vocabolario di oltre 100 nomi di giocattoli”, ha aggiunto.

“Poichè i cani GWL sono così rari, finora esistevano solo aneddoti sul loro conto” ha sottolineato Adam Miklòsi, capo del Dipartimento di Etologia dell’ELTE e coautore dello studio. “L’insolita capacità di imparare i nomi degli oggetti è il primo caso che documenta il talento in una specie non umana”, ha proseguito Miklòsi. “Il campione relativamente ampio di cani di cui si è servito lo studio ci aiuta a identificare le caratteristiche comuni che sono condivise tra questi cani e ci porta a compiere un passo in avanti nella ricerca della comprensione di questa capacità unica”, ha concluso Miklòsi.

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