Dopo anni al fianco della polizia locale di Treviso, Luke, pastore olandese dell’unità cinofila antidroga, è stato sospeso dal servizio. Durante un’operazione in centro, sabato scorso, ha aggredito e ucciso Yoshi, un maltese che passeggiava con la sua famiglia. Il Comune ha avviato accertamenti comportamentali con veterinari specialisti e l’Usl per stabilire se il cane potrà tornare operativo.

L’episodio ha scosso la città: secondo alcune fonti, a dicembre Luke avrebbe già morso un husky, ferendo lievemente la proprietaria. Il caso riapre il dibattito sulla sicurezza e sulla gestione dei cani da lavoro in contesti urbani.

«Non è mai una questione di cattiveria — spiega Alessandro Buosi, veterinario comportamentalista — ma di gestione e contesto. Anche i cani da servizio restano animali, con emozioni e limiti».

Buosi sottolinea che i cani antidroga sono altamente addestrati, ma se nell’addestramento si trascura la socializzazione precoce, possono emergere comportamenti aggressivi: «Nei primi mesi devono incontrare persone e altri cani. L’eccessiva selettività può portare squilibri».

Luke sarà ora valutato da una commissione per stabilire il livello di pericolosità. «Dopo un’aggressione con esito letale — aggiunge Buosi — il cane rientra nella categoria più alta. Solo un percorso di riabilitazione e una nuova valutazione potranno dire se potrà tornare al servizio o se dovrà essere ritirato».

Fonte Il Corriere del Veneto

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia