Un nuovo, bellissimo video diffuso  dal WWF Italia rivela l’incontro con una famiglia di lontre sul fiume Tanagro nei giorni scorsi, per celebrare la Giornata Mondiale della lontra (ieri 28 maggio), una delle specie più rare e a rischio della fauna europea. Ripreso da Nicola Forlenza e Nunzio Troisi, il video mostra due giovani che nuotano in corrente, poi raggiunti da “mamma lontra”. Non è che uno dei tanti video realizzati dagli stessi autori negli ultimi anni nel bacino del Sele – Tanagro in provincia di Salerno, a conferma che la popolazione in queste aree è in salute. Anche gli avvistamenti nell’Oasi WWF di Serre Persano, sul medio corso del Sele, hanno continuato a verificarsi con regolarità, per la gioia dei fotografi. Il report pubblicato nel 2024, realizzato grazie al Progetto Lontra, promosso e finanziato dal WWF Italia in collaborazione con l’Università del Molise, ha evidenziato il ritorno della specie sull’arco alpino italiano, in regioni dalle quali era scomparsa per decenni come Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino – Alto Adige, Lombardia e Liguria, mentre per il centro Italia la lontra è ricomparsa nel Lazio, nelle Marche e in alta Toscana. Nuovi nuclei che si aggiungono alla popolazione storica meridionale, che si è mantenuta vitale nel tempo, localizzata in Campania e Basilicata oltre che in Puglia, Calabria, Abruzzo e Molise. La popolazione di lontra in Italia si stima sui 900-1.200 individui, numeri ancora poco rassicuranti per garantire il futuro di questa specie.

“Le prospettive per la popolazione di questo mustelide dipendono da come sapremo gestire i nostri ambienti fluviali. Solo corsi d’acqua naturali, ricchi di vegetazione e di biodiversità potranno garantire la sopravvivenza della lontra in Italia- ha detto Antonio Canu , membro dell’otter specialist Group IUCN- E’ necessario rivedere il Piano d’Azione Nazionale a 14 anni dalla sua pubblicazione per aggiornare i dati su consistenza numerica e distribuzione spaziale, e soprattutto per realizzare una revisione delle potenziali minacce sulle quali concentrare gli interventi di tutela nei prossimi anni”. Nel suo report “La lontra in Italia”, il WWF sottolinea come gli investimenti sulle strade rappresentino oggi una delle principali minacce (necessario quindi garantire corridoi ecologici sicuri per gli spostamenti). A mettere a rischio la ripresa delle popolazioni di lontra in Italia ci sono i nuovi inquinanti come gli interferenti endocrini, i metalli pesanti, i residui di farmaci e i PFAS, che rischiano di deteriorare gli habitat d’elezione di questo prezioso mustelide. Inoltre, soprattutto per le regioni nordorientali, i rischi sono legati anche a conflittualità con le attività di pesca sportiva e di acquacoltura, e non ultimo il cambiamento climatico, che causando alluvioni sempre più frequenti, seguite da lunghe siccità, mette a rischio in particolare i siti riproduttivi della specie.

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