Ci son dieci caprioli e un muflone, una cerva, un cucciolo di daino, una volpina e degli animali selvatici che abitano nel vicentino non manca quasi nessuno. E’ il Centro di Recupero Animali Selvatici (Cras) di Villabalzana di Arcugnano gestito dell’Associazione Difesa Natura 2000 Colli Berici onlus, con cui la Provincia di Vicenza ha una convenzione per la gestione della fauna selvatica ferita e per la custodia degli animali oggetto di sequestro penale.

Una vera e propria clinica nel bosco che oggi il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin ha voluto visitare guidato dall’anima del centro Bertillo Conte, che da anni si prende cura degli animali con l’aiuto di tanti volontari. Con loro anche il presidente dell’Ambito Territoriale di Caccia Vicenza Sud Ciro Piccoli, che collabora con il Cras.

“Attualmente il Cras di Arcugnano conta circa 50/60 animali -spiega Conte- alcuni in via di guarigione, pronti ad essere liberati in luoghi sicuri, altri destinati a rimanere qui perché non più in grado di sopravvivere in autonomia.” Qui, per inciso, è un’area di oltre 3 ettari di bosco e prati dove gli animali selvatici sono liberi di muoversi e dove chi non è in grado di procurarsi cibo trova quello che gli viene messo a disposizione dai volontari. In cattività ci sono invece alcuni piccoli rapaci, un muflone particolarmente aggressivo e poco altro.

“E’ un luogo dove si impara il rispetto per gli animali e la necessità di un equilibrio tra l’uomo e la natura -sottolinea Nardin- Qui la Polizia Provinciale porta gli animali feriti che recupera nel territorio, perché vittime di incidenti stradali o di arma da fuoco. E questi animali diventano materia di osservazione e di studio per tanti ragazzi e bambini delle scuole, a cui i volontari dell’Associazione Difesa Natura 2000 Colli Berici onlus fanno vivere l’esperienza del bosco, illustrando habitat e caratteristiche degli animali.”

Tante le specie animali che si incontrano al Centro. I caprioli li vedi correre nel bosco a margine dell’area didattica. Curiosi loro di vedere gli studenti ed emozionati gli studenti di scorgerli. Il giovane muflone è più riservato: si avvicina con circospezione e non dà confidenza. Al primo sguardo torna nel bosco. A breve sia i caprioli che il muflone torneranno in libertà, il loro periodo di cura è concluso.

Una cerva invece si è stabilita qui. E’ cresciuta in un garage, addomesticata da un irresponsabile che voleva farne un animale da compagnia. Al Cras ha ritrovato la libertà e un bosco dove saltellare, anche se preferisce stare con le persone, si avvicina a chiunque acceda al parco e lo accompagna nella visita, da brava padrona di casa. Cerca coccole e carezze e vince il premio di animale più simpatico e affettuoso del Centro.

Accovacciata in fondo a un piccolo container c’è una volpe femmina di 3 mesi. Arriva da Bassano del Grappa, è in cura per una gamba spezzata, probabilmente a causa di un’auto. Ha già cominciato a mangiare da sola, in un mese sarà pienamente guarita e verrà rimessa in libertà. Nel frattempo Bertillo Conte fa in modo che non si abitui alla presenza dell’uomo, perché la volpe è un animale selvatico e tale deve rimanere.

Sopra alla voliera c’è un pavone che non vuole scendere. Ce ne sono 3 al Cras, hanno stabilito qui la loro casa. Nelle voliere, in via di ampliamento, ci sono diverse specie di uccelli e piccoli rapaci, alcuni in custodia in quanto oggetto di sequestri penali, portati al Centro dalla Polizia Provinciale o dalle Guardie Forestali. Si tratta di fringuelli, lucherini, tordi e altri in attesa di essere nuovamente liberati. Altri uccelli sono feriti, perlopiù da gatti. Una volta guariti, anche loro usciranno dalle voliere. Alcuni invece non torneranno in libertà perché non più autosufficienti. Come la poiana colpita da 63 pallini da caccia, uno dei quali l’ha resa cieca da un occhio. O l’assiolo, il più piccolo rapace notturno. Arrivato al centro con un’ala spezzata, non riesce più a volare e non sarebbe in grado di raggiungere il nord Africa, dove gli assioli svernano.

La visita si è conclusa con due appelli di Bertillo Conte ai vicentini. Il primo appello è ai proprietari di cani: “Teneteli al guinzaglio quando vi avvicinate ad aree dove ci potrebbero essere animali selvatici, perché siamo nel periodo delle nascite e i cuccioli sono prede facili per i cani”.

Altro pericolo per i cuccioli, sia di caprioli che di lepri che di altri animali selvatici, sono gli sfalci d’erba: “L’erba alta è il luogo dove gli animali selvatici nascondono i loro piccoli per difenderli dai predatori. Lo sfalcio può diventare letale per i cuccioli. Per questo i prati dovrebbero essere tagliati partendo sempre dal centro, in modo da offrire agli animali vie di fuga. Fortunatamente le piogge stanno tardando il periodo degli sfalci, l’augurio è che i cuccioli nel frattempo crescano e si rifugino nel bosco.”

Per “scovare” eventuali cuccioli nascosti nell’erba alta, Conte con l’Associazione Difesa Natura 2000 Colli Berici onlus sta testando i droni muniti di termocamera, che individuano i cuccioli e permettono di metterli in salvo prima dello sfalcio. “Una soluzione efficace ad un problema reale, visto che lo scorso anno sono arrivati al Centro più di 15 caprioli feriti, senza contare quelli che hanno perso la vita. L’obiettivo, ora, è di dotarci di un drone adeguato”.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia