No: in Europa nessun lupo, è stato mai catturato per essere poi spostato e liberato a scopo di ripopolamento. L’espansione del lupo in Italia negli ultimi quarant’anni è frutto solo ed esclusivamente di dinamiche naturali della specie. Ma c’è ancora chi la pensa così e lo dichiara con naturalezza.

“Poveri ignoranti quelli che vanno dicendo in giro che i lupi sono stati riportati dagli uomini. Non sanno nulla del lupo e dicono idiozie”. Luigi Boitani, massimo esperto in Europa di lupi ci dice tutto quello che dobbiamo sapere, ricordando che la convivenza con il lupo è possibile e priva di pericoli per l’uomo.

Quello che scrivevamo la scorsa settimana su queste colonne lo ribadisce oggi Boitani che risponde alla domanda: “Quindi non sono stati reintrodotti dall’uomo, come si sente dire in giro?” «La più grande idiozia che sia mai stata raccontata. Un lupo giovane arriva a percorrere 1.500 chilometri in un mese».

Come gestire le predazioni e la tutela delle greggi? Basta ridurre il numero dei capi: “Per difendere le greggi dai lupi serve una particolare zootecnia, fatta di 600 capi al massimo. In Abruzzo si parla di morra: vuol dire 300 pecore, un pastore e tre cani maremmani. Le perdite così si riducono al minimo. Quando il danno diventava intollerabile, d’inverno intervenivano i lupari, che abbattevano qualche esemplare di troppo”, continua Boitani sul Corriere.

Come si rileva la presenza dei lupi? “Con le fototrappole e la raccolta di impronte, ciuffi di pelo ed escrementi lungo i sentieri. Tra luglio e settembre anche con gli ululati”.

Il lupo ha un habitat che predilige? “No, è l’animale più adattabile e opportunista esistente sulla faccia della terra. Lo si trova ovunque”.

E allora mettiamoci l’anima in pace e speriamo che il lupo diventi sempre più protagonista anche nel Salento.

 

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