Pascoli verdi, spazi aperti e montagne: ecco quello che è stato fatto vedere ad una mucca, legandole al muso un visore di quelli per la realtà virtuale in 3d, per fare un esperimento. Test che è riuscito, visto che la mucca con queste ‘visioni’ ha aumentato la produzione di latte giornaliera. E ora avrebbe deciso di acquistare altri visori analoghi per aumentare la produzione di latte di altri bovini.

Il caso arriverebbe dalla Turchia e a denunciarlo sui social la giornalista e conduttrice televisiva Giulia Innocenzi con un post su Facebook. La notizia, a quanto riporta Innocenzi, è stata raccontata dal quotidiano turco Daily Sabah.

Ecco il testo del post: “Un allevatore turco ha messo alla sua mucca un visore di realtà virtuale perché mentre è rinchiusa nell’allevamento intensivo possa invece credere di essere su un prato d’erba a pascolare felice. L’obiettivo è di aumentare la produzione del latte, e l’esperimento è riuscito: da 22 litri al giorno la mucca è passata a 27. L’allevatore ne ha quindi dedotto che questa era la prova che le sue mucche anziché vivere sul cemento debbano essere libere di pascolare? No, ha semplicemente ordinato più visori per testarli sulle altre vacche (Fonte Daily Sabah)”.

Il post di Giulia Innocenzi, non nuova a trattare temi come lo sfruttamento intensivo negli allevamenti, prosegue con un commento amaro: “Più riconosciamo che gli animali da allevamento sono esseri senzienti in grado di provare emozioni, proprio come noi, più li stiamo alienando e trattando da bulloni di una catena di montaggio, a cui stringere una vite o limare un pezzo se qualcosa non funziona.
Questa cosa ci tornerà indietro. Non puoi negare la natura perché questa si ribella. E tutto ciò si chiama antibiotico resistenza, influenza aviaria, pandemie”.

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