Non si sa come ci sia finito il microscopico Gigi all’interno di una canna fumaria e forse è meglio nonc ercare di conoscere il motivo.

Lo hanno salvato i pompieri qualche giorno fa, dopo che qualcuno aveva sentito il suo miagolio disperato e aveva chiesto aiuto.

Il secondo micino finito in una canna fumaria in pochi giorni, in un periodo di abbandoni di gatti in ogni angolo.

Ora Gigi, che ha poco più di un mese, è un altro ospite in casa dei volontari di Enpa, che da settimane stanno rincorrendo i frutti delle mancate sterilizzazioni.

Gente che nonc apisce che i gatti che vengono lasciati liberi devono essere sterilizzati, altrimenti avranno cuccioli indesiderati, che saranno poi abbanodati senza scrupoli.

“Gigi è un altro gattino salvato in extremis e ora ospite in casa nostra, che già ne abbiamo a decine e non sappiamo più come fare – ha commentato amareggiata Federica De Pretto, presidente Enpa Thiene Schio – Lo ripetiamo da anni: sterilizzate. Sterilizzare un gatto è un atto d’amore, per l’animale e per i suoi cuccioli. Bisogna anche ricordare che mamma gatta, quando le vengono strappati i micini, soffrirà da impazzire e non potrà allattare, quindi rischierà anche una mastite. Non riesco a capire come faccia la gente a non copmprendere l’importanza della sterilizzazione e su questo auspico siano le istituzioni, Ulss e Comuni, a fare campagne informative e ad intervenire anche con mezzi pratici”.

Per adottare Gigi, che oggi sta meglio ed è ripulito dai rimasugli contenuti nella canna fumaria, contattare via sms o whatsapp il numero 349 7462944.

 

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