Un  episodio di crudeltà verso la natura si è consumato nei giorni scorsi all’inizio di via Ca’ da Schio a Thiene, dove è stato ritrovato il corpo senza vita di un esemplare di carbonasso (nome locale della Hierophis viridiflavus, conosciuto anche come biacco nero), serpente innocuo e protetto. A denunciare l’accaduto sui social Roberto Simione, che ha fotografato il serpente.

A colpire non è solo la morte dell’animale, ma le circostanze che la accompagnano: non si è trattato di un investimento accidentale da parte di un’auto, ma di un atto deliberato di violenza. Il serpente è stato ucciso con un oggetto contundente, colpito volontariamente da qualcuno che, ignorando la sua innocuità e il suo ruolo positivo nell’ecosistema, ha scelto di eliminarlo in modo barbaro.

Un alleato della natura

Il carbonasso è un rettile diffuso nelle nostre campagne, spesso temuto ingiustamente. Di colore nero lucente, elegante e agile, si nutre principalmente di roditori, piccoli uccelli e insetti, contribuendo in modo fondamentale all’equilibrio naturale e al contenimento di specie infestanti. È totalmente innocuo per l’uomo e non rappresenta alcun pericolo, anzi: la sua presenza è indice di un ambiente sano.

Un gesto di ignoranza e crudeltà

Uccidere un animale selvatico per paura o per ignoranza è un gesto che va condannato con forza. Episodi come questo ci ricordano quanto ancora ci sia da fare in termini di educazione ambientale e rispetto per tutte le forme di vita.

In molte regioni italiane, la fauna selvatica – serpenti compresi – è protetta dalla legge, e atti come questi possono configurare reati punibili penalmente. Oltre al danno ecologico, c’è un danno culturale profondo: l’idea che ciò che non comprendiamo debba essere eliminato.

Un appello alla responsabilità

Come ha scritto Simione, chi ha compiuto questo gesto si è reso responsabile non solo dell’uccisione di un animale innocente, ma ha dato prova di un’assenza di empatia e senso civico. È nostro dovere, come cittadini, denunciare questi episodi, ma anche parlare, informare, educare: i serpenti non sono mostri da temere, ma elementi fondamentali del nostro ecosistema. Che la rabbia e la pena per questo gesto si trasformino in occasione di riflessione. E che la prossima volta, chi incontrerà un carbonasso lungo un sentiero, possa fermarsi ad ammirarne la bellezza e lasciarlo andare per la sua strada.

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