Come ebbe modo di dire il grande giornalista e scrittore Tiziano Terzani ‘La storia esiste solo se qualcuno la racconta’.

Con la rubrica In bianco e nero vogliamo quindi rendere omaggio a quella storia spesso rimasta impolverata nei cassetti di qualche soffitta, una storia fatta di vecchie cartoline sbiadite e di foto di famiglia che raccontano attraverso il vissuto personale non solo ciò che eravamo, ma ciò che era dei nostri paesi e delle nostre città.

Non una mera operazione nostalgica la nostra, ma la voglia di regalarvi angoli noti e meno noti fissati per sempre in un’immagine magari mai vista, in un momento felice o doloroso, nell’evidenza di un fatto storico o scattata durante una celebrazione civile o religiosa: un dono a chi qualche capello bianco già ce l’ha, un’occasione per scoprirsi curiosi rivolta ai nostri ragazzi.

Ogni settimana gireremo così virtualmente i paesi dell’Alto Vicentino pubblicando le immagini più suggestive che voi lettori ci farete pervenire: l’invito è di farlo allegando alle foto una breve descrizione di ciò che queste ritraggono. Saranno pubblicate solo foto ricevute via mail e firmate dal mittente quale responsabile dell’invio.

Potete aiutarci scrivendo a: redazione@thieneonline.it , indicando come oggetto Rubrica “IN BIANCO E NERO”.

La Redazione di AltoVicentinOnline


Oggi siamo a Cogollo del Cengio, 3.150 abitanti, situato all’imbocco della Valle dell’Astico. Dal 1924 la montagna che lo sovrasta, teatro di feroci scontri durante il primo conflitto bellico, ha unito per sempre il suo nome a quello del paese fino ad allora chiamato solo Cogollo.

Un momento cruciale per quella Comunità fu la costruzione della nuova Chiesa Parrocchiale, possente e maestosa nelle sue due torreggianti cime campanarie: nella sequenza di immagini a seguire la vediamo ancora in costruzione negli anni Venti – fu benedetta nel luglio del 1927 alla presenza del Vescovo Elia Dalla Costa, proclamato venerabile nel 2017 –  e poi nelle ultime fasi di finitura durante il funerale della piccola Gigliola Zordan, figlia di Alcibiade Zordan dei ‘Violi’, già ufficiale medico durante la 1° Guerra Mondiale. La bimba scomparve prematuramente a soli 5 anni il 4 aprile 1934 per un male incurabile e come si può vedere dalle immagini che mostrano il centro del paese, l’evento luttuoso suscitò una grande commozione e partecipazione da parte di tutta la cittadinanza.

Ringraziamo Leonida Grazioli e Germano Zuccollo per il gentile contributo.

Marco Zorzi

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