Gli stuzzichini veneti, i cosiddetti ‘cicchetti’, entrano nel vocabolario più famoso della lingua italiana, lo Zingarelli. A dare la notizia è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. La parola ‘cicchetto’ è stata inserita, racconta Zaia sui social, nello Zingarelli 2026, “uno dei più prestigiosi dizionari italiani da quest’anno”. Tra le centinaia di nuove parole che per quest’anno verranno incluse nel vocabolario c’è dunque anche ‘cicchetto’, che deriva dal veneziano cicheto (e che è cosa ben diversa dal termine ‘cicchetto’ con cui si indica il mini bicchierino di superalcolici, il cosiddetto ‘shottino)’.
GLI SPUNTINI TIPICI DELLE OSTERIE DI VENEZIA
Ma cosa significa ‘cicchetti’ in veneto? Con questa parola, da sempre, si indicano gli “stuzzichini tipicamente veneziani” (come i crostini di baccalà o uova, le fette di polenta con salume, le varie polpette), che si gustano nelle osterie.
LA DEFINIZIONE NELLO ZINGARELLI
Ecco che, nel vocabolario forse più famoso d’Italia, in Veneto, il cicchetto è uno “stuzzichino (per es. polpetta, baccalà, salume, uovo sodo, ecc.) servito con un bicchiere di vino nei tradizionali bacari“. E la cicchetteria, in parallelo, viene definita come un “locale, in origine tipicamente veneziano, dove è possibile consumare stuzzichini in accompagnamento a vini o altre bevande alcoliche”.
Per Zaia, nel tempo, il termine cicchetto “ha acquistato una sua connotazione specifica nel campo della gastronomia anche fuori dei confini regionali che, ora, è riconosciuta anche con un preciso riferimento linguistico“. Tant’è che appunto sono entrati nel vocabolario. Un’ottima notizia, per il governatore, che conferma come la lingua e della cultura veneta siano più che mai vive. Un altro esempio? Forse non tutti lo sanno, ricorda il governatore, ma la parola ‘ciao’ deriva proprio dalla lingua veneta. “Ogni giorno- afferma il presidente del Veneto- la usano milioni di persone sottolineando un contributo della nostra terra alla comunicazione universale che comprende migliaia di termini”.
“Venezia e il Veneto mantengono salda la loro vocazione di sempre ad essere terra destinata all’incontro di culture e civiltà, tra nord e sud, tra oriente e occidente- dice Zaia- il cicchetto è un termine della nostra lingua, ed ora di tutto il Paese, che racchiude storia di convivenze pacifiche e costruttive rivelatesi anche in contaminazioni culturali e gastronomiche che hanno attraversato i secoli. Un frutto, nella quotidianità, di quella Repubblica la cui bandiera è stata forse l’unica a riportare la parola ‘Pace’. Una parola che in questi giorni ci auguriamo sia anche un auspicio e un obbiettivo da raggiungere”.
