La parola come un coltello a due lame: unisce e divide. “Il logos (questa la traduzione greca dalla comune radice indoerupea che vuol dire -legare/collegare) è un’arma che può aiutarci o con cui possiamo ‘vincere’ il nostro interlocutore e ferirlo. Sta a noi decidere”. Il filosofo Massimo Cacciari  ha presentato ai giornalisti i contenuti della sua lezione accademica per il Festivalfilosofia dedicata alla parola, anzi al logos. Esiste una serie di ‘regole’ di un discorso corretto, mentre oggi “sul piano politico va per la maggiore l’offesa immotivata, la frase propagandistica e demagogica immotivata”.

Le parole seducono, possono convincere, possono manipolare, ma esistono regole per condurre un discorso ben fatto. Questo è il compito della filosofia. “La potenza della parola risuona nello ius (diritto)”, ha aggiunto il filosofo, che a fronte di un “diritto impazzito” – di sentenze che sembrano per la legittimità discrezionalità dei giudice disegnare riferimenti normativi diversi se non contraddittori – deve tornare a indicare la strada: “quella dello spirito della giustizia”.

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