Manca per la terza volta il numero legale in aula alla Camera dei deputati dove si vota la pregiudiziale di costituzionalità presentata da Fratelli d’Italia sul decreto che contiene le norme urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari derivati dal conflitto russo-ucraino. Era già successo ad apertura di seduta, con aggiornamento alle 16.10. Alla ripresa, nuovo stop per la maggioranza che conferma di non essere in numero sufficiente a garantire la seduta. Il presidente di turno Andrea Mandelli ha aggiornato la seduta alle 17.10. Ma anche stavolta nulla da fare: se ne riparla domani. .

RAMPELLI (FDI): “MAGGIORANZA IN COMA, GOVERNO SENZA CONSENSO”

Una maggioranza bulgara non riesce a garantire il numero legale in aula per il dl Ucraina. Tra l’impasse per il caro energia, gli effetti economici della guerra nel cuore dell’Europa e i tagli alle previsioni di crescita nell’Eurozona e le conseguenti ripercussioni in Italia, il governo Draghi mostra tutta la sua debolezza che nasce dall’assenza di un consenso politico elettorale, ma anche dall’assenza di una prospettiva strategica uniforme. Se bisogna andare avanti così per un anno intero, allora avevamo ragione a chiedere di andare a elezioni“. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

ALTERNATIVA: “SCANDALOSO CHE MAGGIORANZA NON GARANTISCA NUMERO LEGALE”

È ridicolo e allo stesso tempo vergognoso che la maggioranza più larga della storia repubblicana non riesca a garantire il raggiungimento del numero legale in aula affinché si possa votare la questione pregiudiziale di costituzionalità posta da una forza di opposizione al decreto Ucraina bis”. Lo affermano i deputati di Alternativa.

“È scandaloso – proseguono – che le forze politiche che appoggiano questo Governo considerino l’aula di Montecitorio come un luogo dove bivaccare appena qualche giorno a settimana al solo scopo di percepire la diaria e si prendano la briga di allungarsi il fine settimana a piacimento ignorando le convocazioni del lunedì o imponendo nelle commissioni il taglio dei tempi per il dibattito, come è accaduto su questo stesso provvedimento lo scorso venerdì”.

“Non si tratta soltanto di una mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni repubblicane e dei colleghi di opposizione, ai quali in questo modo non viene consentito di fare il proprio lavoro – notano da Alternativa – Questo atteggiamento da parte dei deputati della maggioranza è l’apoteosi del menefreghismo con il quale pretendono di rappresentare i cittadini italiani che li hanno votati affidandogli il compito di rappresentarli. Questa è cialtroneria bella e buona e non è degna di chi si fa chiamare onorevole”.

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