Ora finalmente mi sento bene. Ho avuto un malessere fastidioso, per il quale io non avrei voluto ricoverarmi, ma i medici me lo hanno imposto, per precauzione. Però questo non mi ha impedito di continuare a lavorare, in stretto contatto con i miei collaboratori che stavano a Roma e che hanno gestito molto bene una situazione difficile”. Così il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un’intervista a ‘Chi’. Tornando ai giorni dell’elezione del presidente della Repubblica, Berlusconi spiega: “Si trattava di superare una crisi, una situazione di stallo che si era creata intorno all’elezione del presidente della Repubblica. Proprio per questo motivo sono stato il primo, di fronte alla difficoltà delle Camere, a chiamare Sergio Mattarella per chiedergli di accettare un nuovo mandato che fosse di garanzia per tutti”.
“L’IDEA DI CANDIDARMI NON ERA MIA, SOMMERSO DALL’AFFETTO”
“Ogni tanto qualcuno mi chiede se sono deluso di non essere stato io il candidato votato dalle Camere. Non vedo come potrei esserlo: l’idea di candidarmi non era mia, del resto al Quirinale non ci si candida, era un’idea avanzata dai leader del centrodestra. Anche tanti parlamentari di altri partiti, fuori dalla nostra coalizione, mi avevano assicurato il loro appoggio – sottolinea Berlusconi – E tanti cittadini mi avevano quasi sommerso di messaggi di incoraggiamento, con ogni mezzo. È stata una prova di affetto e di stima che mi ha emozionato e commosso. Voglio ancora ringraziare tutti, specialmente le tante italiane e i tanti italiani che mi hanno fatto sentire la loro vicinanza anche questa volta”.
“CONSOLIDARE IL LAVORO DI DRAGHI”
Risolto lo stallo istituzionale con il mandato bis di Mattarella, secondo Berlusconi “bisogna pensare al 2023, quando la maggioranza degli italiani si esprimerà, ne sono certo, per un centrodestra di governo che dovrà completare il lavoro di questi mesi. Nel frattempo, però, bisogna consolidare il buon lavoro del governo Draghi: il Paese ha bisogno di stabilità e di continuità“.
“RILANCIAMO ALLEANZA DI CENTRODESTRA”
I giorni convulsi per le votazioni del Colle hanno lasciato conseguenze nel centrodestra. Berlusconi prova a gettare acqua sul fuoco: “I rapporti personali con Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono sempre stati molto cordiali, le valutazioni politiche non sempre coincidono. Del resto, se fosse così saremmo un partito unico e non una coalizione. Però il centrodestra che io ho fondato nel 1994 è un’alleanza scritta non da un notaio, ma nel cuore degli italiani“.
Una alleanza che per il leader di Forza Italia deve proseguire: “Dobbiamo rilanciarla e per farlo c’è un solo modo: consolidare Forza Italia e creare un centro moderato che possa aggregare e allargare i suoi confini. Un centro, saldamente ancorato al centrodestra e alternativo alla sinistra, che sia garante dei valori cristiani, dei principi liberali, della vocazione europeista, del metodo garantista”. E Berlusconi non esclude passaggi potenzialmente traumatici: “Per fare questo bisogna rifondare il centrodestra? Se necessario, sono pronto a farlo, senza escludere nessuno, ovviamente”.
Agenzia Dire