Davanti a un buffet imbandito per il cosiddetto ‘aperitivo rinforzato), che va tanto di moda, oppure allestito in un ristorante “ o durante il rinfresco di un matrimonio, la maggior parte delle persone pensa solo a riempire il piatto. Pochi sanno che se non vengono rispettate la più basilari regole di igiene e sicurezza, quella serie di piatti invitanti possono diventare delle vere trappole sanitarie. Il rischio aumenta in modo esponenziale d’estate quando la temperatura ambiente arriva a 30°C e batteri come Campylobacter, Salmonella Listeria si moltiplicano indisturbati provocando infezioni gastrointestinali, talvolta anche gravi.

I cibi più rischiosi esposti in un buffet sono quelli con salse a base uova, soprattutto se non sono state pastorizzate, oppure a base di yogurt e latticini, che offrono un terreno fertile per i microrganismi. Anche carne e formaggi quando sono cucinati con sughi umidi e vengono serviti freddi possono favorire la crescita batterica. Molto delicati sono anche tutti i cibi da consumare crudi. Per esempio il pesce crudo, se non viene conservato correttamente, può diventare fonte di infezioni batteriche, mentre se non viene abbattuto può contenere parassiti come l’Anisakis. Il problema per verdure crude e insalate può derivare dalle contaminazione crociate veicolate dall’uso promiscuo di coltelli, taglieri e altri utensili nei buffet offerti da bar e locali, che non hanno un vero e proprio locale cucina né le competenze giuste per realizzare certe preparazioni.

Ma il tipo di pietanza non è l’unico fattore di rischio da considerare: lo stesso cibo può essere più o meno sicuro in relazione al tempo in cui rimane sul bancone non refrigerato del bar. Un piatto che deve essere conservato in frigorifero, come una tartina con una salsa a base di uova o maionese, va assolutamente consumata il più presto possibile dopo l’esposizione sul bancone non refrigerato. Se invece resta sul tavolo tutta la sera, forse è meglio scegliere un’altra pietanza o il rischio di soffrire spiacevoli conseguenze gastrointestinali aumenta esponenzialmente.

Le norme prevedono per pietanze come il pesce crudo e le salse a base di uova una temperatura massima di 4°C da mantenere anche nella fase di esposizione. Per i piatti cotti da servire freddi, il frigorifero deve segnare al massimo 10°C. Se questi piatti sono tenuti fuori dal frigorifero per molto tempo, come capita in tanti locali,  conviene puntare su altre prelibatezze del buffet o su pietanze calde.

(fonte Il Fatto Alimentare)

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