“Riassumere in poche parole l’attività che in oltre 70 anni di vita il Cuamm – Medici con l’Africa, l’associazione guidata da Dante Carraro, ha svolto non è facile e nemmeno breve. Forse basterebbe una parola sola: amore. Oppure, a essere prolissi, due parole: amore e fatica”. Così il presidente del Consiglio regionale Veneto Roberto Ciambetti ha presentato oggi in aula a palazzo Ferro Fini, alla ripresa dei lavori dopo la pausa pranzo, l’intervento di Don Dante Carraro, oggi a Venezia per presentare le attività del Cuamm. “Una fatica e un impegno che hanno coinvolto oltre 2.000 operatori tra medici, infermieri e tecnici, in special modo nei Paesi subsahariani, con un servizio medio di tre anni, in 239 ospedali serviti diffusi in ben 43 Paesi di intervento. Numeri impressionanti di un servizio reso non solo in Africa, ma svolto tra i poveri del mondo, poveri che oggi rischiano di aumentare a dismisura”, continua Ciambetti citando la stima Istat di pochi giorni fa secondo cui ci sono oltre 15 milioni di italiani a rischio povertà, ma anche “le popolazioni della Somalia che stanno fronteggiando una tremenda carestia, le vittime delle guerre nello Yemen o in Etiopia” e “chi ha visto crollare le forniture di grano”. Il Cuamm comprese per primo, già negli anni ’50, che la vera divisione del mondo non è tra Est e Ovest, ma tra chi ha e chi non ha, tra il Nord del mondo che si può permettere sprechi alimentari grotteschi e il resto del mondo che muove di malnutrizione e delle malattie che essa porta con sé”, conclude Ciambetti.

“Il peso della crisi internazionale e della speculazione energetica sta pesando su di noi, ma sta pesando drammaticamente anche sul contenente africano, e tutto questo non si vede. E proprio per questo noi stiamo lanciando una campagna intitolata ‘Quello che non si vede’, perché tutto ciò che sta capitando a noi è moltiplicato da 10 a 20 volte nel continente africano”, spiega Don Dante Carraro, che porta ad esempio l’aumento esorbitante del costo del gasolio in Sierra Leone, che porta le autoambulanze a funzionare solo otto giorni al mese, mentre le pediatrie degli ospedali si riempiono di bambini afflitti da malnutrizione per via della mancanza di grano. “Questo tema ci sta preoccupando tantissimo perché nessuno lo sta raccontando, sembra non esistere e l’Africa, tutti i suoi indicatori economici, stanno facendo grandi passi indietro: da parte nostra c’è l’obbligo di raccontare che anche oggi, in questa situazione così particolare, non possiamo perdere per strada il continente africano”, conclude Don Dante Carraro.

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