Secondo uno studio commissionato da CoReVe e condotto da AstraRicerche su un campione di circa 1.500 persone anche se solo un italiano su sei (16%) afferma di non essere in grado di fare un’adeguata raccolta differenziata del vetro, la situazione appare decisamente migliorabile quando si parla di qualità della raccolta. “Un italiano su due, se ha un dubbio su un prodotto da buttare o non buttare nella raccolta del vetro, sceglie di buttarlo nella raccolta specifica sottovalutando il danno che la presenza di materiali estranei può rappresentare per l’intera raccolta”, avverte CoReVe, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro prodotti sul territorio nazionale.

Così “il 23% dichiara di buttare anche oggetti di cristallo nel vetro, il 20% le lenti degli occhiali e il 14% le lampadine”. I dati sugli errori commessi appaiono poi “significativi” se si considera che “per oltre il 60% del campione le regole della differenziazione del vetro sarebbero ‘molto chiare'”. Inoltre “solo un italiano su due sa che una migliore raccolta del vetro (per quantità e qualità) fa guadagnare maggiormente il proprio Comune, con un positivo impatto sulle imposte locali sui rifiuti”, conclude CoReVe, e circa la metà degli italiani è inconsapevole del fatto che il vetro è riciclabile infinite volte.

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