Dopo le denunce per diffamazione, illecita diffusione di dati personali e stalking depositata dai legali di Raoul Bova– l’ex suocera Annamaria Bernardini de Pace e David Leggi– contro Fabrizio Corona– personaggio televisivo e da sempre imprenditore del gossip- si è aggiunta la richiesta di affido esclusivo delle figlie, da parte dell’attuale moglie dell’attore, Rocio Munos Morales, e da ultimo arriva anche l’intervento del Garante della Privacy- a cui, tra l’altro, i legali di Bova non avevano mancato di presentare reclamo.

 

Lo ‘scoop’ del tradimento di Raoul Bova e la sua liason con la 23enne modella-influencer Martina Ceretti è destinato a un vero e proprio vespaio giudiziario, aperto su più fronti. È il Garante della Privacy a scrivere l’ultimo capitolo della vicenda sollevata dal canale YouTube “Falsissimo”, attraverso la rivelazione del rapporto prima nato sui social e poi a quanto pare ‘consumato’ tra l’attore 53 enne e la ragazza che- a quanto sostiene lo stesso Corona- voleva diventare famosa, proprio attraverso la sollevazione di uno scandalo. Nel mirino è finito l’audio diventato virale in cui Bova, all’indomani della notte “d’amore” con Ceretti, si lanciava in complimenti ‘vecchio stile’ alla ragazza di 19 anni più giovane di lui (ormai è ‘storia social’ l’appellativo “occhi spaccanti”).

L’AUDIO “DIFFUSO SENZA CONSENSO”

Il Garante per la protezione dei dati personali ha infatti aperto un’istruttoria “a seguito- riferisce una nota dell’Authority- della diffusione dell’audio, o di estratti della conversazione privata, dell’attore Raoul Bova al fine di accertare eventuali violazioni della normativa privacy e delle Regole deontologiche dei giornalisti”.
L’audio infatti non solo è stato “diffuso senza consenso”, ma “proviene da una conversazione privata via chat tra l’attore e un soggetto terzo”, puntualizza il Garante. “Il contenuto- prosegue- è stato successivamente rilanciato sui social, spesso accompagnato da post, video e vignette dal tono ironico o denigratorio, ottenendo un’ampia risonanza mediatica”.

“PROVVEDIMENTI E SANZIONI IN CASO DI ULTERIORE DIFFUSIONE”

L’Autorità chiarisce di essere intervenuta a seguito del reclamo dell’attore e di aver inoltre emesso “un avvertimento nei confronti di tutti i potenziali utilizzatori dell’audio o di contenuti estratti dalla conversazione privata dell’attore, ribadendo- conclude infine- che la loro ulteriore diffusione potrà comportare l’adozione di ogni provvedimento ritenuto opportuno, anche di carattere sanzionatorio”.

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