Dopo il ‘bubbone’ dei parcheggi, esplode quello degli alcolici serviti al bar dell’ospedale nuovo di Santorso, dove qualcuno aveva avvisato:’Non vi scaldate troppo per i parcheggi a pagamento a un euro e venti l’ora, quello è niente rispetto a quanto stabilito dal project financing’.

E così, si scopre che il gestore del bar dell’ospedale fa solo quanto stabilito nel contratto, quanto messo nero su bianco con il benestare delle nostre rappresentanze istituzionali, che spendono fior di quattrini per campagne contro il fenomeno dilagante dell’alcol, ma non battono ciglio su un contratto che non vieta che dentro un ospedale, dove gli alcolizzati dovrebbero essere curati, si vendano spritz, vino bianco e rosso. E adesso, via la solita manfrina sul fatto che quel contratto non è stato visionato ed è passato in sordina. La notizia che al bar dell’ospedale si vendessero alcolici l’avevamo scritta parecchi mesi fa, quando un lettore, scioccato dalla visione di un cartello dentro la nuova struttura sanitaria di Santorso, ci aveva addirittura inviato la foto dell’invito all’happy hour che dopo le 16, andava in scena in ospedale. Oggi quel cartello ha una scritta modificata perchè non si parla più di happy hour, ma solo di aperitivi’. Sempre alcolici sono e di certo, non possiamo prendercela con il titolare di un bar che rispetta le regole ed un contratto ben preciso. Nel progetto di finanza non si dice espressamente che si possono vendere alcolici, ma non c’è il veto sul commercio di un certo tipo di bevande, che si sa, rendono di più alle casse, rispetto le classiche bottiglie d’acqua minerale. Ma come non prendersela per una cosa del genere, che sembra una beffa nei confronti di medici e volontari che spendono vite intere per far uscire dal tunnel dell’alcol persone di tutte le età, per le quali occorre uno sforzo incredibile per venire fuori dalla dipendenza?
All’ospedale di Santorso, accade quindi che a pochi metri da dove fior di professionisti lottano tutto il giorno per sconfiggere la piaga dell’alcol che in Veneto, è particolarmente grave ed ha rovinato intere famiglie, si servano alcolici tranquillamente. Lo stesso paziente, che esce dalla sua seduta di terapia, dove gli è stato finalmente fatto capire che non deve toccare un bicchiere di vino, passa davanti al nuovissimo bar, dove fa bella mostra l’invitante cartello sull’aperitivo.
‘Ho saputo della vendita degli alcolici durante la festa del Volontariato che si è svolta a Thiene – ha detto il sindaco Gianni Casarotto – soffermandomi a parlare con i responsabili delle associazioni anti-alcol – sono rimasto sconvolto perchè mi è stato detto che la vendita è autorizzata, prevista dal contratto. Non si può passare sopra una cosa del genere:è gravissima. Informerò i sindaci della conferenza dell’Ulss 4. Non possiamo rimanere indifferenti’.
Dopo i parcheggi a pagamento a un euro e venti l’ora, ecco esplodere un nuovo caso, destinato a suscitare ancora più scalpore perchè con forze dell’ordine che non passano sopra nemmeno sul mezzo bicchiere di vino consumato a cena, sembra un paradosso quanto avviene all’interno di un luogo ‘sacro per la cura’. Con tutto il bombardamento che riceviamo ogni giorno da chi si batte per far comprendere ai cittadini quanto sia importante per la salute uno stile di vita adeguato, sembra assurdo che dentro un luogo emblematico del rigore, si possano consumare alcolici a tutte le ore.

Natalia Bandiera
Umberto D’Anna

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia