Sono 53mila in Veneto i beneficiari dell’assegno per il Lavoro erogato dalla Regione nell’ultimo triennio e riservato ai disoccupati over 30 che prevede la possibilità di ricevere un servizio di assistenza gratuito nella ricerca di un nuovo lavoro.
“Un’opportunità concreta di trovare lavoro all’interno di un sistema che funziona”, ha sottolineato Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro.
Quello che è da combattere, secondo l’assessore, è la sfiducia nella possibilità di trovare un’occupazione.
“La sfiducia delle imprese e la difficoltà del momento generano incertezza e perplessità anche nei lavoratori che hanno perso il posto e che, troppo spesso, pensano non valga la pena di impegnarsi in una ricerca attiva del lavoro – ha spiegato Elena Donazzan – Ciò che dobbiamo combattere è questo stato d’incertezza. In Veneto lo strumento principe delle politiche del lavoro è il nostro Assegno per il Lavoro, un’opportunità concreta di trovare lavoro attraverso un sistema che funziona tanto da essere già stato preso a modello anche da realtà regionali molto differenti dalla nostra come ad esempio la Regione Calabria”.
L’Assegno per il Lavoro può essere richiesto da tutti i disoccupati residenti o domiciliati in Veneto che abbiano compiuto 30 anni e consente ai beneficiari di ricevere servizi di orientamento, counseling, formazione e supporto all’inserimento lavorativo, scegliendo liberamente da quale ente farsi accompagnare nella ricerca di lavoro tra gli oltre 100 accreditati a livello regionale.
L’Assegno per il Lavoro è, inoltre, compatibile con la Naspi o altri strumenti di sostegno al reddito. “Purtroppo è incompatibile con l’assegno di ricollocazione che Anpal chiede di attivare nelle crisi aziendali al momento della sottoscrizione dell’accordo della cassa integrazione guadagni – ha precisato Elena Donazzan – Sarà una delle questioni che a breve porrò sul tavolo di confronto con il nuovo Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, a cui chiederò inoltre di ripensare il Reddito di cittadinanza. Queste due misure governative infatti non hanno prodotto risultati significativi: il Reddito di cittadinanza, inoltre, rappresenta l’antitesi stessa della ricerca attiva di lavoro”.
Nell’ultimo anno gli assegni rilasciati dai Centri per l’Impiego della Regione sono stati oltre 16.600, un valore inferiore rispetto a quello del 2019 a causa dell’insorgere dell’emergenza Covid e dei suoi effetti sulla vita sociale e lavorativa dei cittadini, ma che è tornato a crescere negli ultimi mesi del 2020.
In poco più di tre anni i Centri per l’impiego hanno rilasciato complessivamente 52.775 assegni, con un’equa distribuzione in tutto il Veneto. Oltre 30.000 i disoccupati che hanno trovato lavoro grazie all’Assegno per il Lavoro, nel 37% dei casi con contratto a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata superiore ai 6 mesi.
L’Assegno per il Lavoro ha un valore massimo di 5.796 euro, definito anche sulla base del profilo di occupabilità del disoccupato, ovvero del grado di difficoltà a reinserirsi nel mercato del lavoro, ad esempio per motivi anagrafici, soggettivi o di competenze. Il contributo viene poi riconosciuto all’ente erogatore dei servizi prevalentemente a risultato occupazionale acquisito, ovvero solo nel caso in cui il beneficiario stipuli un contratto di lavoro.
Tutti i dati sull’andamento dell’iniziativa sono disponibili nel report di monitoraggio di Veneto Lavoro, pubblicato sul sito di ClicLavoro Veneto alla pagina www.cliclavoroveneto.it/assegno-per-il-lavoro-veneto.