La febbre? Si misura a casa. Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina lo precisa durante un incontro a Milano, prima di partecipare al Tavolo regionale sulla ripresa.
“Noi contiamo sulla responsabilità a casa delle famiglie. Se un bambino è già malato a casa e ha la febbre non abbiamo bisogno di mandarlo sull’autobus. Quindi la misurazione va fatta a casa, poi ogni scuola nella sua autonomia può organizzarsi come crede”.
A chi le ha chiesto se secondo lei tutte le famiglie hanno la possibilità di misurare la temperatura a casa, ha risposto: “Abbiamo dato soldi alle scuole a sufficienza per fare anche questo laddove fosse necessario – ha concluso -. Però credo che un termometro a casa ce l’abbiano quasi tutti se non tutti”.
Sull’inizio dell’anno scolastico nessun dubbio del ministro: “Noi ce la facciamo a riaprire a settembre, non servono solo gli allarmismi ma le proposte, lavorare a testa bassa con molta umiltà e portare risultati a casa – ha aggiunto -. Anche le scuole dell’infanzia riapriranno a settembre e restituiremo quella socialità ai bambini”. Per quanto riguarda una quantificazione dell’organico il ministro ha detto che “stiamo quantificando l’organico Regione per Regione”.
“La didattica a distanza è stata un esempio a mio avviso più che positivo di smart working e ciò che posso dire e che da settembre andremo incontro alle richieste della scuola e daremo la possibilità di organizzare anche non in presenza sia i collegi dei docenti sia i colloqui tra genitori e insegnanti”. E’ quanto ha affermato il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in un’intervista al quotidiano “Il Foglio”.
“Io penso – ha spiegato Azzolina – che in questi mesi gli insegnanti siano stati un esempio di come il pubblico impiego possa contribuire a rendere il nostro paese all’altezza delle sfide di questa fase storica. Smart working, e questo vale per tutti i settori anche privati, non significa stare sul divano ma significa avere a cuore il proprio mestiere e significa avere contezza di una questione cruciale: se l’Italia vuole accettare la sfida dell’accelerazione del futuro, ciascuno deve fare la sua parte”.