Ridurre l’orario scolastico in presenza per contenere i costi legati al caro energia, è “un tema che il Governo non ha mai affrontato”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervenuto questa mattina in diretta a Radio anch’io su Radio1. “Capisco che c’è un problema legato al costo dell’energia che coinvolge tutto il Paese, ma la scuola deve essere l’ultima ad essere coinvolta in questi temi. La scuola ha bisogno di presenza, una presenza chiara, esplicita e non soggetta agli andamenti del prezzo del gas – ha sottolineato Bianchi – Ci sono altri ambiti in cui si può e si deve risparmiare. La scuola deve essere lasciata nelle condizioni di poter lavorare al meglio”.
BIANCHI: “300MILA STUDENTI IN MENO RISPETTO A DUE ANNI FA”
Il ministro dell’Istruzione ha anche fatto il punto sulla popolazione scolastica, in continuo calo a causa della denatalità in Italia: “Il nostro impegno è quello di mantenere lo stesso numero totale di insegnanti che avevamo nel 2019 fino al 2026. Questo anche se in presenza di una fortissima caduta demografica. Quest’anno, 2022-2023, avremo nelle nostre classi, rispetto a due anni fa, 300mila studenti in meno, in particolare nelle scuole dell’infanzia“.
Bianchi ha poi sottolineato che in dieci anni “perderemo più di un milione di studenti a causa del calo demografico”. Anche per questo, secondo il ministro, quella delle classi pollaio è un’emergenza destinata a rientrate in pochi anni. Già ad oggi, ha spiegato Bianchi, “abbiamo ridotto e stiamo riducendo il numero di studenti per classe: solo l’1% delle classi è sopra i 27 alunni, mentre il 90% è sotto i 24 studenti”.
BIANCHI: “TUTTI I DOCENTI IN CATTEDRA GIÀ IL PRIMO GIORNO”
“L’anno scorso abbiamo voluto tutti in classe, un passaggio importante non senza contrasti. Ma quest’anno torniamo a vedere i volti, senza mascherine, e torniamo a vivere veramente la scuola“. Il ministro dell’Istruzione ha voluto salutare così l’inizio dell’anno scolastico, che per dirigenti e docenti parte oggi, primo settembre. Bianchi ha detto che quando riprenderanno le lezioni, gli studenti “troveranno tutti i loro docenti, sia quelli già in cattedra che quelli entrati con i concorsi quest’anno. Abbiamo assunto e assumeremo oltre 50mila docenti – ha aggiunto Bianchi – avremo ancora una parte di supplenze in proporzione all’enormità del numero che stiamo affrontando, ma quando arriveranno in classe gli studenti troveranno i loro docenti in cattedra. Abbiamo già assegnato le supplenze lunghe, quelle che servono per dare stabilità al sistema, e ora iniziamo con le supplenze brevi”.
BIANCHI: “PRONTO TESTO RIFORMA ISTITUTI TECNICI PROFESSIONALI”
Infine, il titolare di viale Trastevere ha fatto il punto sulla riforma degli Its, una delle sei grandi riforme della scuola legata al Pnrr. “Abbiamo già avviato la riforma degli Its che riguarda la parte di alta formazione professionale: abbiamo distribuito le prime risorse e ora metteremo in campo le risorse per i laboratori polo. Anche il testo che riguarda la scuola tecnica professionale – le scuole superiori – è pronto. E stiamo lavorando per la scuola che si occupa del recupero delle competenze per gli adulti”.
Bianchi ha detto che “gran parte degli istituti tecnici già lavora moltissimo sul territorio e sul made in Italy. Sono le scuole che stanno già sviluppando quei comparti che vanno dalla moda alla meccanica avanzata – ha spiegato il ministro – la chiave di volta è l’autonomia degli istituti e il collegamento con la filiera del territorio. Sicuramente presenteremo la riforma delle scuole tecniche professionali come completamento di tutta una filiera”.