L’Unione europea potrebbe adottare l’ora legale per tutto l’anno: e’ la proposta annunciata dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. In una consultazione pubblica lanciata in estate dall’esecutivo comunitario, l’80% dei rispondenti si è espresso a favore di questa ipotesi. “Milioni di persone hanno risposto e credono che dovrebbe essere cosi’”, ha spiegato Juncker in un’intervista alla televisione tedesca Zdf, “la gente vuole questo e lo faremo”.

La proposta della Commissione è  adottare l’ora legale per tutto l’anno, abbandonando il passaggio semestrale all’ora solare durante il periodo più freddo dell’anno. Per modificare le disposizioni sull’ora legale nell’Unione Europea, la Commissione dovrà prima convincere i governi dei 28 e l’Europarlamento, con una decisione adottata a maggioranza.

L’ora legale è la convenzione di spostare avanti di un’ora le lancette degli orologi di uno Stato per sfruttare meglio l’irradiazione del sole durante il periodo estivo. Dal 2000 una direttiva comunitaria – quindi vincolante – obbliga gli Stati a introdurla fra il 25 e il 31 marzo di ogni anno e a rimuoverla fra il 25 e il 31 ottobre, per armonizzarne l’utilizzo in tutta la Ue.

Nell’Ue le disposizioni relative all’ora legale sono in vigore dal 1980 con l’obiettivo di unificare i diversi regimi nazionali allora esistenti in materia, assicurando un approccio armonizzato all’interno del mercato unico.

Per modificare le direttive Ue sul mercato interno, il Consiglio decide a maggioranza qualificata (55% degli Stati membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione) e serve il via libera anche dell’Europarlamento. Nel novembre del 2017, la Finlandia aveva già chiesto al Consiglio dell’Unione Europea di discutere una modifica della normativa in vigore per abolire il passaggio dall’ora legale all’ora solare, incontrando l’opposizione di tutti gli altri Stati membri che si erano espressi per lo status quo.

Nel febbraio del 2018, l’Europarlamento ha rigettato una proposta in questo senso, sottolineando che numerosi studi scientifici “non sono riusciti a giungere a conclusioni definitive” sui danni del cambio di ora. La stessa Commissione di Jean-Claude Juncker, per bocca della commissaria ai Trasporti Violeta Bulc, in passato si era espressa contro l’ipotesi di modificare le regole in vigore, in particolare per l’impatto negativo sul mercato interno.

La proposta definitiva della Commissione Ue arriverà oggi, poi la misura dovrà essere approvata successivamente dal Parlamento europeo e dai capi di Stato e di governo, il Consiglio europeo.

La richiesta di rinunciare all’ora solare è sostenuta da una parte importante dell’opinione pubblica dei Paesi nordici, che denunciano i danni per la salute del cambio di ora. Tra i governi dell’Ue, Finlandia, Svezia e alcuni Stati membri dell’Est si sono espressi per l’abolizione, ma non è stata registrata una maggioranza a favore.

Storia dell’ora legale

L’ora legale è un’idea introdotta nel 1784, come espediente per risparmiare energia, da Benjamin Franklin, scienziato, tra i Padri fondatori degli Stati Uniti. Perché la sua idea potesse trovare seguito, si dovette attendere il 1916, quando a Londra la Camera dei Comuni istituì l’ora estiva nel quadro delle misure economiche necessarie per far fronte ai costi della Prima Guerra mondiale. Gli Stati membri dell’Ue introdussero in ordine sparso il regime della doppia ora quale escamotage per ridurre l’impatto della crisi energetica, nel corso dei primi anni Settanta. L’Europa, come Comunità economica europea, già nel 1981 ha iniziato a mettere mano alla questione, risolta con l’attuale direttiva (in vigore dal 2002) che ogni anno fa regolare gli orologi di tutte le case due volte.

P.V.

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