Mamme in vetrina sui social, bambine e bambini che a sei anni fanno già i tutorial per un buon make up. Bambine che anzichè giocare con le bambole, a quattro anni, sfilano truccatissime con atteggiamenti da star davanti alla telecamera di un telefonino. Ma soprattutto, i sempre verdi Ferragnez che postano tutte le loro azioni quotidiane e ora sono al centro delle critiche della rete per l’ostentazione del lusso della loro vacanza a Dubay.  Una condivisione della propria privacy che riporta in auge il tema di quanto possa essere indicato o meno raccontare tutto di se stessi e, soprattutto, dei propri figli.E ancora, il divorzio social di Ilary e Totti, che non ci hanno risparmiato nemmeno i dettagli della rottura del loro matrimonio.

“La clinica ci insegna che nelle situazioni di sovraespozione mediatica, generalmente i ragazzi possono avere due tipi opposti di reazione. Da una parte ci sono quelli che si isolano, si chiudono, escono il meno possibile, e sono reazioni legate alla vergogna e alla rabbia. Dall’altra, invece, ci sono quelli che hanno reazioni esteriorizzate, ossia buttano fuori la propria rabbia“, commenta Roberta Bommassar, psicologa psicoterapeuta e referente del Gruppo di lavoro infanzia e adolescenza nel Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop).

Inoltre “in situazioni di forte acredine tra genitori può succedere che i ragazzi si alleino con l’uno o con l’altro genitore, perché quando ci sono, ad esempio, genitori in contrapposizione è difficile l’equidistanza e si tende a identificarsi in uno dei due- continua Bommassar- Dunque l’eccessiva esposizione della privacy familiare deve fare da monito a tutti i genitori che dovrebbero contenere e calibrare tutte le informazioni che condividono in rete“, osserva in conclusione la psicoterapeuta.

I social fanno male al sonno dei bambini

Le piattaforme li fanno dormire meno. L’allarme lo lancia l’Ordine degli psicologi della Toscana con i professionisti che spiegano: “Giochi, notifiche, video: la dipendenza anche serale da smartphone e tablet riguarda sempre più persone. Particolarmente significativa è la frequenza di accesso ai social media, soprattutto Tik Tok e Instagram, che vengono visualizzati anche a letto, prima di addormentarsi, e finiscono per ridurre il riposo di bambini e adolescenti”.

Genitori e social

I social media hanno trasformato il modo in cui la generazione degli under 40 vede la genitorialità, proprio come le riviste femminili e la pubblicità televisiva hanno fatto per le generazioni precedenti. È questa l’opinione di un recente articolo del Guardian che si è concentrato sul fenomeno delle mamme influencer e ha favorito un dibattito online sulla questione. “Alcune madri mi dicono che Instagram è stato incredibilmente distruttivo per la loro salute mentale e, in alcuni casi, per la loro salute fisica” racconta l’autrice Rhiannon Lucy Cosslett. Le immagini all’apparenza perfette delle momfluencer creano false aspettative per i genitori, nascondendo le ore passate a organizzare le foto e omettendo le fasi più difficili dell’essere madri, come la stanchezza o la possibilità di provare la depressione post-partum.

Inoltre, alcune protagoniste del trend si spingono ancora più in là, suggerendo pratiche mediche e dando consigli terapeutici non professionali. I post analizzati da Cosslett insegnano ad allattare a tutti i costi, promettono il segreto per perdere peso dopo il parto oppure spiegano come risolvere i problemi di sonno dei bambini in breve tempo. “Una donna mi ha detto di essere diventata ossessionata dalle ‘finestre di veglia’, un approccio non scientifico e rigido al sonno dei bambini che è popolare sui social media e per il quale ha speso centinaia di euro in corsi online e prodotti suggeriti dalle momfluencer” aggiunge la giornalista. Su Instagram, l’hashtag #momfluencer ha 160mila post, ma termini correlati come #breastfeedingmom (mamma che allatta) raggiungono il milione di post. Su  Tik Tok  in ascesa con oltre 33 milioni di visualizzazioni.

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