“Mi onoro di non aver mai ospitato nel tg che dirigo nessun esponente dei no vax”. Il post scritto su Facebook dal direttore del Tg di La7, Enrico Mentana, ha fatto molto rumore. Sui social network sono piovute critiche per la posizione del noto giornalista, che aveva spiegato: “A chi mi dice che così impongo una dittatura informativa, o una censura alle opinioni scomode, rispondo che adotto la stessa linea rispetto ai negazionisti dell’Olocausto, ai cospirazionisti dell’11 settembre, ai terrapiattisti, a chi non crede allo sbarco sulla luna e a chiunque sostiene posizioni controfattuali, come sono quelle di chi associa i vaccini al 5G o alla sostituzione etnica, al Grande Reset, a Soros e Gates o scempiaggini varie. Per me mettere a confronto uno scienziato e uno stregone, sul Covid come su qualsiasi altra materia che riguardi la salute collettiva, non è informazione, come allestire un faccia a faccia tra chi lotta contro la mafia e chi dice che non esiste, tra chi è per la parità tra uomo e donna e chi è contro, tra chi vuole la democrazia e chi sostiene la dittatura”.

 

Il post di Mentana ha raccolto anche molti consensi, con oltre 54mila ‘Mi piace’ e migliaia di condivisioni. Intervistato dal quotidiano ‘La Repubblica’, il direttore del tg di La7 è tornato sul tema, spiegando di aver scritto il post perché “siamo nel pieno della fase più calda della pandemia. O remiamo tutti nella stessa direzione o il contagio ci sovrasterà nuovamente“. Il volto di punta dell’informazione di La7 ha citato il Rapporto del Censis secondo cui quasi un italiano su tre ritiene una cavia chi si fa somministrare il vaccino anti-Covid e ha puntualizzato: “Quando si parla della salute delle persone non si può ragionare come al Bar Sport con davanti la vaschetta delle noccioline”.

Mentana si è anche detto favorevole all’obbligo vaccinale: “Sì, lo ripeto dal settembre di un anno fa. Sono della generazione che ha conosciuto le malattie gravi”. E ha aggiunto che il compito che il giornalismo deve svolgere in tempo di pandemia è “raccontare nella maniera più intelligente possibile i fatti, senza perdere di vista il principio di realtà”.

Agenzia Dire

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