Il tira e molla di Luca Zaia sull’autonomia non convince più e alcuni veneti hanno deciso di dire “basta”.

Alessio Morosin, noto indipendentista, ha deciso di prendere in mano le redini della situazione e, forte del malcontento che si respira in Veneto per il continuo slittamento dell’accordo sull’autonomia differenziata, ha fondato il suo partito.

“Serve un’azione unitaria convinta territoriale, trasversale, non asservita ai partiti italiani, non condizionata, che ponga il popolo e il territorio veneto al centro di un progetto politico di autogoverno. Il programma politico abbozzato mette al centro di tutto la famiglia e la persona – ha sottolineato Morosin – Il 9 aprile è una giornata storica per il Veneto, finalmente il fronte indipendentista si unisce e prende forma il partito territoriale a difesa dei veneti e del loro diritto all’ autogoverno”.

Lavoro, infrastrutture, famiglie, imprese, agricoltura, turismo, ambiente e sanità sono i capisaldi del programma, che punta a mettere il Veneto al centro dell’Europa, svincolandolo però dalla burocrazia italiana.

“Con questi ambiziosi ma concreti progetti lanciamo unitariamente, fin d’ora, la sfida a Zaia – ha concluso Morosin – che pur apprezzato come amministratore, è succube della politica di Salvini che è alla conquista dei voti del Sud e lo tiene in stallo anche sul tema dell’autonomia”

A.B.

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