Novità sul concorso pubblico per l’assunzioni di 250 vigili del fuoco su tutto il territorio nazionale. Secondo le informazioni pubblicate dal sito ufficiale, il concorso pubblico comprenderà una prova preselettiva articolata in due sedute giornaliere da circa 6 mila concorrenti ciascuna, una mattutina (9.00-13,00) ed una pomeridiana (14,00-18.00), per due settimane consecutive durante le quali verranno convocati circa 12 mila candidati su 120 mila candidature stimate.
Una grande affluenza dunque quella ipotizzata per il concorso per entrare nei vigili del fuoco, segno che la professione riscuote molto successo tra gli aspiranti che vorrebbero arruolarsi.
Ogni giorno i vigili del fuoco intervengono a soccorso di persone e cose con interventi rapidi e rischiosi. Le qualità dei vigili del fuoco, la loro competenza e l’esperienza acquisita in precedenti attività di protezione civile si rivelano fondamentali nel soccorrere popolazioni colpite da calamità naturali o grandi eventi disastrosi.
Sul concorso pubblico ancora non sono state diffuse altre indicazioni significative, ma di seguito riportiamo alcune informazioni utili per chiunque volesse inoltrare la propria candidatura, rispondendo a molte domande e dubbi su come diventare vigili del fuoco e quali requisiti sono necessari.
Come si diventa vigile del fuoco?
Per diventare vigile del fuoco bisogna superare un concorso pubblico indetto con un bando ufficiale. Per presentare la domanda bisogna recarsi al Comando provinciale dei vigili del fuoco di residenza.
Quali sono gli uffici a cui rivolgersi?
L’ufficio che si occupa dei concorsi pubblici per entrare nei vigili del fuoco è l’Area I della Direzione Centrale per gli Affari Generali.
Serve la laurea per diventare vigile del fuoco?
No, l’unico titolo di studio richiesto è il diploma di istruzione secondaria di primo grado (licenza media).
Quali sono i requisiti generali per partecipare al concorso?
I requisiti sono gli stessi previsti l’ammissione a tutti gli altri concorsi pubblici:
- cittadinanza italiana;
- idoneità fisica all’impiego;
- maggiore età;
- godimento dei diritti politici;
- assenza di cause ostative all’accesso (persone dichiarate decadute o destituite da un impiego statale);
- titolo di studio