Il mondo delle recensioni online potrebbe essere a una svolta. Al Senato è in discussione una norma che, se approvata, cambierà il modo in cui lasciamo giudizi su hotel, ristoranti e locali. L’obiettivo è chiaro: fermare le recensioni false e tutelare chi lavora onestamente. Oggi basta un clic per scrivere un commento, ma presto non sarà più così semplice. Secondo il nuovo disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese, i feedback dovranno essere pubblicati entro 15 giorni dall’esperienza e solo se il cliente potrà dimostrare di esserci stato davvero, esibendo uno scontrino o una ricevuta.

L’idea iniziale prevedeva di chiedere un documento d’identità a chi recensisce, ma le perplessità legate alla privacy hanno portato a una revisione della proposta. A vigilare non sarà più l’Agcom, bensì l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che lavorerà a linee guida condivise con il Garante della privacy, il Ministero del Turismo e la stessa Agcom. Previsti anche “segnalatori attendibili” tra le associazioni di categoria, per rimuovere più in fretta i contenuti falsi. Il fenomeno non è marginale: secondo dati del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le recensioni influenzano l’82% delle prenotazioni alberghiere e il 70% delle scelte nei ristoranti. Ma non tutte sono genuine. Basti pensare che Tripadvisor, nel 2022, ha eliminato oltre 1,3 milioni di recensioni fraudolente, circa il 4,3% del totale. Il provvedimento punta anche a chi “compra” opinioni: niente più sconti, regali o vantaggi in cambio di un giudizio a cinque stelle. Una pratica diffusa, che altera la concorrenza e inganna i clienti. Se approvata, la riforma promette più trasparenza e un colpo ai “furbetti” della tastiera. Per i consumatori significherà recensioni più affidabili, per i ristoratori e gli albergatori onesti una tutela concreta del proprio lavoro.

V.R.

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