“Secondo il report annuale ‘Mal’aria di città 2021’ realizzato da Legambiente, tra i primi 10 capoluoghi di provincia che hanno superato, con almeno una centralina urbana, la soglia limite di polveri sottili nel 2020, ben 4 sono in Veneto: Venezia, Padova, Rovigo e Treviso (dal 2° al 5° posto). Vicenza è undicesima e Verona occupa il 13esimo posto nella classifica delle 35 città italiane che sono andate oltre la soglia dei 35 giorni di superamento dei limiti di legge”. Queste le affermazioni della Consigliera regionale Erika Baldin (Movimento 5 Stelle) che, in una nota, denuncia “Una situazione preoccupante, nella quale solo Belluno può dirsi ‘in regola”, mentre tutte le altre centraline poste nei capoluoghi veneti sforano ampiamente il limite normativo. Anche il confronto con le medie annuali è allarmante: nella classifica dei capoluoghi di provincia che l’anno scorso hanno superato il valore medio annuale suggerito dalle linee guida dell’OMS per le polveri sottili (Pm10), ritroviamo addirittura 5 capoluoghi veneti nei primi 10 posti. E il sesto, in questo caso Verona, si colloca all’11esima posizione”.
“Questi dati allarmanti – osserva Baldin – costituiscono l’ennesima conferma che nella Pianura Padana si respira l’aria più inquinata d’Europa. Siamo di fronte a un problema sanitario e ambientale enorme, che richiede una forte presa di coscienza e azioni ad ampio raggio: dai trasporti all’agricoltura sono tanti gli ambiti nei quali la Regione può svolgere un ruolo centrale”.
“Trovo veramente surreale, a fronte di questi dati – conclude la Consigliera – la discussione che si sta sviluppando attorno a ben due inceneritori, quello di Fusina e quello di Padova, che vanno a insistere su un territorio già gravemente compromesso dal punto di vista dell’inquinamento dell’aria. Porterò avanti la mia battaglia in Consiglio regionale per una maggiore attenzione alla qualità dell’aria, nel solco delle politiche europee della transizione ecologica che formano le premesse del Recovery Fund”.