Se per molti ‘estate’ fa rima con ‘sole’ e ‘caldo’, c’è anche chi sogna di fuggire dalle temperature sempre più torride cercando sollievo in destinazioni più fresche, cieli coperti e brezze leggere. eDreams, tra le principali agenzie di viaggi online in Europa, ha condotto un sondaggio su 9.000 intervistati in Italia, Germania, Spagna, Francia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti per sondare l’influenza delle condizioni metereologiche nei programmi dei viaggiatori, e rivela le mete temperate più ricercate dagli italiani per la stagione estiva. Dalla Slovacchia ai Paesi nordici, le ricerche dei vacanzieri dello Stivale raccontano una nuova voglia di freschezza.

DOVE ANDRANNO GLI ITALIANI IN FUGA DAL CALDO? – Secondo i dati di eDreams, i viaggiatori del Belpaese sfoderano una marcata curiosità verso l’Europa orientale: tra le destinazioni più in crescita per numero di ricerche effettuate rispetto al 2024 emergono infatti la Slovacchia, la Lituania e la Polonia. Non mancano i grandi classici come Belgio e Regno Unito, mentre chi sogna di vivere una vera e propria esperienza nordica guarda a Norvegia e Finlandia. Tra le città più ricercate rispetto all’estate scorsa spicca Rouen, ma a fare da traino sono le mete spagnole: da Bilbao a La Coruña, passando per Oviedo e Santander, questi affascinanti centri culturali dimostrano che la Spagna sa conquistare anche chi, d’estate, è alla ricerca di temperature miti e atmosfere rilassate.

CALDO ESTREMO? NO GRAZIE, UN ITALIANO SU 4 VIAGGIA NELLE MEZZE STAGIONI

– Il clima non influenza soltanto la scelta della destinazione. Secondo eDreams, sta diventando un vero e proprio ago della bilancia nei piani di viaggio degli italiani anche nella selezione del momento ideale per partire. Infatti, uno su quattro (25%) dichiara di aver iniziato a prediligere le mezze stagioni per evitare il caldo estremo e godere di temperature più miti. Il 19% afferma di pianificare le proprie vacanze valutando attivamente le condizioni metereologiche, anche a costo di rinunciare alle tradizionali ferie di agosto. Infine, non manca chi sceglie di prepararsi al peggio: il 18% degli intervistati presta oggi maggiore attenzione alle polizze di prenotazione flessibili e alle assicurazioni di viaggio. Confrontando le diverse generazioni, emerge che i giovani sono tendenzialmente più influenzati dalle condizioni metereologiche: se il 48% degli over 65 ammette che i cambiamenti climatici non hanno condizionato le proprie vacanze, la percentuale si riduce al 23% tra i 18-24enni, che sono anche i più inclini a viaggiare durante le mezze stagioni (35%) insieme alle donne (27%) e a selezionare polizze flessibili e assicurazioni di viaggio (26%). D’altro canto, i 25-34enni tendono a rinunciare maggiormente alle classiche vacanze di agosto per pianificare le proprie ferie in periodi che garantiscono temperature più favorevoli (25%). Ma non solo soltanto gli italiani a cambiare abitudini a seconda del meteo: i tedeschi sono infatti i maggiori sostenitori dei viaggi nelle mezze stagioni (29%) e della sicurezza garantita dalle polizze flessibili e dalle assicurazioni di viaggio (23%), mentre portoghesi (29%) e statunitensi (28%) si dimostrano particolarmente attenti nella selezione del periodo più adeguato per inseguire il bel tempo.

DI FRONTE A CONDIZIONI METEREOLOGICHE SFAVOREVOLI, DUE ITALIANI SU TRE SONO PRONTI A CAMBIARE PIANI – E quando il cielo si fa incerto? Gli italiani non prendono alla leggera le condizioni metereologiche estreme. Se la meta delle prossime vacanze dovesse essere colpita da un’ondata di caldo, una tempesta, un incendio o un’alluvione, due viaggiatori su tre (66%) modificherebbero i propri piani di viaggio, con il 34% che sarebbe persino disposto a pagare un sovraprezzo pur di partire con il sereno all’orizzonte. Se la Gen Z (42%) e le donne (33%) si mostrano più propense a cambiare itinerario gratuitamente o grazie a una polizza di prenotazione flessibile, nel momento in cui è necessario affrontare spese impreviste i 35-44enni (37%) e gli uomini (35%) sono i primi a mettere mano al portafoglio. Anche fuori dallo stivale cresce la percentuale dei viaggiatori sensibili al clima: in particolare, gli spagnoli emergono come la nazionalità più incline ad adattare i propri viaggi di fronte a condizioni metereologiche estreme (79%), anche quando ciò comporta costi aggiuntivi (43%). Anche portoghesi (75%) e tedeschi (71%) sono pronti a disfare i piani, persino a costo di pagare un sovrapprezzo – un’opinione condivisa rispettivamente dal 40% e dal 39% degli intervistati. D’altro canto, gli statunitensi preferirebbero appellarsi a condizioni flessibili di prenotazione o alla propria assicurazione di viaggio (37%).

 

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