Quali sono gli ambiti in cui bisognerebbe investire, secondo i cittadini, per avere una sanità più efficiente in futuro? La capillarità dell’assistenza sul territorio è indicata come prioritaria dal 63% degli intervistati, seguita dalla prevenzione delle malattie (46%) e dalla digitalizzazione del sistema sanitario (33%). Meno citata, ma comunque rilevante, è la ricerca clinica e farmaceutica, indicata dal 31% degli italiani. Questo quanto emerge dall’ultima indagine campionaria che YouTrend ha condotto in collaborazione con Ls Cube. L’analisi, giunta alla sua terza edizione, è condotta nell’ambito del progetto Net-Health, il policy enabler ideato da Ls Cube, e ha l’obiettivo di monitorare come siano cambiate nel tempo le percezioni sull’accessibilità, sull’efficienza organizzativa, sui finanziamenti al Servizio Sanitario Nazionale e sulla digitalizzazione del sistema. Questi dati, saranno presentati durante l’evento ‘Net-Health – Sanità in rete 2030’, a Roma, il prossimo 11 dicembre presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati (dalle ore 14) e proprio durante la giornata saranno esposti anche i risultati dell’indagine rivolta a parlamentari e consiglieri regionali per confrontarli con quanto sostenuto dai cittadini al fine di verificare e valutare i rispettivi sentiment relativi a temi di policy sanitaria.

PRIORITÀ, CRESCE L’EQUITÀ TERRITORIALE. – Per lo stesso campione di italiani, le priorità per la sanità da oggi al 2030 sono: lo sviluppo della medicina territoriale, la deospedalizzazione e l’assistenza medica domiciliare (per il 44%), mentre il 39% indica la risoluzione delle disuguaglianze territoriali nell’accesso alle cure. La formazione dei pazienti sull’utilizzo degli strumenti della sanità digitale è invece indicata dall’11% del campione. Rispetto al risultato del sondaggio condotto nel 2021, cresce di 8 punti percentuali la quota di chi considera l’equità territoriale un obiettivo centrale, mentre diminuisce l’attenzione verso la formazione digitale dei pazienti.

MIGLIOR USO DELLE RISORSE DISPONIBILI – Ma come affrontare concretamente le disuguaglianze? Posti davanti a una scelta binaria, la percezione prevalente tra gli italiani oggetto di indagine è che il sistema sanitario possa essere migliorato ottimizzando l’uso delle risorse già disponibili, non solo aumentando i finanziamenti complessivi. I cittadini pensano infatti che il problema principale del Servizio Sanitario Nazionale risieda nell’inefficienza gestionale e nello spreco di fondi (57%), non solo nella loro scarsità (37%).

INEFFICIENZA E SPRECO DI FONDI? MAGGIORE TRASPARENZA DELLE REGIONI – Per risolvere l’inefficienza gestionale e lo spreco di fondi, secondo i cittadini, la cosa migliore da fare, nella scelta tra centralizzare a livello statale le competenze in materia sanitaria o aumentare i controlli e la trasparenza sull’operato delle Regioni, è quella di imporre maggiore trasparenza sull’operato di queste ultime (58%), mentre solo il 32% indica la centralizzazione statale come principale soluzione.

PREMI E INCENTIVI ALLE REGIONI – Per stimolare le Regioni a fornire un servizio sanitario più efficiente e di migliore qualità, l’introduzione di premi e incentivi come leva da parte dello Stato è considerata efficace dal 48% dei cittadini intervistati, mentre il 42% non sembra comprenderne la portata.

UNIFORMITÀ DELLE CURE SUL TERRITORIO – Queste, in breve le risposte dei cittadini al sondaggio utile a identificare i punti chiave su cui sarebbe necessario agire per migliorare la sanità pubblica, l’accesso alle cure e la loro uniformità sul territorio nazionale. Il 70% dei cittadini pensa infatti che l’accesso alle cure non sia uguale sul territorio nazionale e il 71% teme di non potersi permettere in futuro l’assistenza sanitaria necessaria, una preoccupazione che cresce tra i pensionati (77%), tra chi ha un titolo di studio inferiore alla laurea e tra chi vive al Sud (76%) e nelle Isole (74%). Non solo: rispetto al 2021, prima edizione di Net-Health, gli italiani preoccupati di non potersi permettere l’assistenza sanitaria sono aumentati dell’11%: quattro anni fa, infatti, erano il 18%, oggi sono il 29%.

LA FIDUCIA DEI CITTADINI NELLA TECNOLOGIA IN SANITÀ TORNA A SALIRE – Il sondaggio di YouTrend per Ls Cube analizza poi, attraverso un focus dedicato, quale sia oggi il rapporto degli italiani con la tecnologia applicata alla sanità. La fotografia è positiva nel complesso: il 64% degli italiani si dichiara molto o abbastanza a proprio agio nell’utilizzare strumenti digitali per gestire la propria salute. Confrontando questi risultati con le rilevazioni precedenti, vediamo un aumento delle persone a proprio agio con il crescente uso della tecnologia rispetto al sondaggio del 2023 (+4%), mentre si registra ancora un calo rispetto alla rilevazione del 2021, quando concordava il 77% dei rispondenti.

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