La Tares ha spaccato Thiene in due. Da una parte quelli che quasi non si sono accorti che è arrivato il bollettino da pagare, dall’altra quelli che si sono precipitati in Comune a chiedere spiegazioni o aiuto. I più arrabbiati, i fioristi che chiedono un incontro urgente con l’assessore competente.
All’incontro rivolto alle associazioni di categoria che si è svolto lo scorso giovedì nella Sala Borsa di Ascom, la presenza di appena una cinquantina di persone ha fatto pensare che l’ennesima temuta tassa alla fine fosse già stata accettata, compresa e forse addirittura digerita. E per molti thienesi in fin dei conti è stato così. Reazione totalmente diversa invece per i fioristi, che hanno subito l’aumento del 160% della loro aliquota e capitanati dal presidente di categoria Marco Benetti chiedono all’assessore al Bilancio Alberto Samperi un incontro il prima possibile.

 

‘Sono deluso e arrabbiato – ha commentato Benetti – perché in altri comuni l’aumento è stato del 2%, mentre a Thiene del 160%, una differenza astronomica. Con i miei colleghi siamo furiosi perchè per noi significa aumentare ogni mazzo di fiori di almeno 1 euro solo per pagare la Tares’. Benetti non è andato alla riunione giovedì perchè ‘non mi volevo rovinare ulteriormente il fegato. In tempi di crisi come questo non ci si deve accanire su chi lavora perché significa far chiudere le attività. A nome della categoria chiedo all’assessore al Bilancio un incontro il prima possibile. Come presidente della mia categoria – ha concluso – invito i colleghi a pagare la prima rata della tassa e poi ad attendere l’incontro con il Comune per decidere il da farsi sulla seconda rata’.
Sul tavolo da ping pong della questione la palla è quindi passata a Samperi, che ha prontamente afferrato e risposto. ‘Sono assolutamente disponibile per l’incontro – ha confermato – e ci terrò anche a ribadire quanto ho proposto alla riunione di giovedì scorso. Visto che le attività più penalizzate sono quelle che producono una grossa quantità di rifiuto umido, ho suggerito che i titolari uniscano le loro forze contrattando con un’azienda privata che si occupa di ritiro dei rifiuti umidi per trasformarlo in compost. In questo modo, essendo in tanti e avendo di conseguenza la possibilità di contrattare, potrebbero ottenere un prezzo di raccolta decisamente interessante e allo stesso tempo uno sconto sulla bolletta comunale che può raggiungere il 60%’. La Tares infatti prevede che chi smaltisce autonomamente i due-terzi di ciò che produce possa rivalersi dello sconto del 60% sulla bolletta, percentuale che varia a seconda della quantità di auto-smaltimento che un soggetto raggiunge.
Per il 42% delle attività thienesi invece va meglio, visto che le loro bollette sono calate notevolmente grazie a coefficienti più favorevoli e anche per molte famiglie la Tares non ha comportato grosse rinunce. ‘Non ho avuto incrementi rilevanti – ha spiegato Claudio Destefanis, 72enne in pensione – pago circa come prima’. Di diverso avviso Monica Flis, impiegata di 36 anni, che dopo aver letto il suo bollettino ha fatto un salto in comune per sottolineare che non produce così tanti rifiuti. ‘Mi sono lamentata – ha detto – anche se non ho avuto un così grande aumento. Però avrei preferito usare quei soldi per un’altra bolletta, visto che tutto continua ad aumentare’.
Alberto Samperi è stato consapevole fin da subito che la Tares avrebbe accontentato qualcuno e meno altri, ma dopo attenta valutazione con l’intera giunta e la minoranza, le tariffe di Thiene sono state stabilite e non si possono ritoccare. ‘Mio fratello mi ha proferito parole di rabbia – ha spiegato con ironia – perché alcuni hanno subito un incremento notevole della bolletta sulla base del numero delle persone e dei metri quadri dell’abitazione. Sono dispiaciuto per questo – ha concluso – ma si tratta di parametri per i quali come Amministrazione potevamo fare ben poco’.

Anna Bianchini

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