Anche se con una diminuzione del 5 per cento rispetto alle cifre dello scorso anno, rappresenteranno ancora quasi il 25 per cento del totale degli iscritti gli alunni stranieri che a settembre, siederanno nelle aule dell’istituto comprensivo di Thiene.
Circa 250 su 1000 nella scuola primaria, 130 su 650 alla scuola media, piu’ del 50 per cento addirittura nella scuola dell’infanzia, gli alunni senza cittadinanza italiana, ma a cio` si deve aggiungere un 5 per cento di bambini che, pur avendo la cittadinanza, sono nati da genitori stranieri.

E’ una situazione che ormai si protrae da cinque anni e che ha richiesto un’attenzione particolare, visto che le cifre sfiorano il 30 per cento, tetto della presenza di alunni stranieri previsto dalla nota ministeriale del gennaio 2010, sulla ’integrazione nella salvaguardia dei simboli e dell’identita` della scuola italiana’.

L’istituto comprensivo pero` e` preparato a sopportare quest’urto e in questi anni ha sviluppato strategie utili a diminuirne la pressione. Come il progetto, nato due anni fa, che ha comportato la scolarizzazione di una parte degli alunni stranieri residenti in centro nell’istituto Collodi di via Lombardia, che aveva premesse didattiche e logististiche migliori. Questa iniziativa e` stata possibile grazie al supporto dell’amministrazione comunale, che allora ha messo a disposizione il trasporto gratuito per questi utenti; il progetto proseguira` anche per l’anno prossimo.

’ La giunta Casarotto si e` dimostrata molto sensibile ai problemi della nostra scuola – commenta soddisfatto il dirigente scolastico Carlo Maino – e questo ci fa sperare in una collaborazione costruttiva su molti fronti, non ultimo quello delle utenze straniere’.
Non ci sono molte risorse, infatti, per questi bambini, che giungono impreparati sul nostro territorio, senza una famiglia alle spalle che sia in grado di sostenerli nell’apprendimento, visto che, il piu` delle volte, solo il padre ha una conoscenza sufficiente dell’italiano, ma e` la madre a svolgere il compito educativo, nonche` a mantenere i rapporti con la scuola.


E oltre alle difficolta` linguistiche ci sono anche le differenze culturali, che generano incomprensioni, perche` si parte da presupposti differenti: ’Vorrei che i genitori degli alunni stranieri si rendessero conto del valore dell’istruzione – ricorda Maino – se per loro l’Italia ha offerto occupazione in modo immediato, non altrettanto accadra` ai loro figli, che avranno bisogno di conoscenze scolastiche per ottenere una collocazione lavorativa.’
All’attivo della scuola, i fondi per l’alfabetizzazione, che permettono di organizzare corsi in orario scolastico per bambini che non sanno l’italiano, quest’anno 300 ore alla scuola primaria,distribuite fra 250 alunni.
Per fortuna queste ’briciole’ a fronte di un massiccio bisogno educativo, vengono supportate dalle iniziative di volontariato di insegnanti e genitori: ’Sia l’Auser che l’Age hanno dato un supporto utilissimo alla scuola, con iniziative pomeridiane per questi alunni – ricorda il preside.


L’impatto didattico, nonostante l’operato febbrile degli insegnanti, si e` fatto sentire : ’Con una percentuale del 60/70 per cento di alunni stranieri, era impossibile evitare un rallentamento iniziale dei ritmi di apprendimento – commenta Maino – e molti genitori italiani hanno espresso le loro perplessita’. Alla lunga pero`,  hanno riconosciuto che la presenza di tutti questi stimoli interculturali e` stato un fattore di arricchimento per l’esperienza umana e scolastica dei loro figli’.
A distanza di cinque anni, l’onda d’urto arriva ora alla scuola media, che affronta il problema in modo massiccio da due anni. ’In questi due anni di reggenza – dice Carlo Maino – ho notato un aumento delle ripetenze di alunni stranieri, ma sono ottimista riguardo alla riuscita del loro percorso scolastico, anche perche`, se non altro, sono ragazzi che abbiamo gia`cominciato ad alfabetizzare durante le scuole elementari’.

Tanta strada ancora da fare, ma chi ben incomincia e`gia` a meta` dell’opera, e l’istituto comprensivo di Thiene puo` a buon conto sentirsi soddisfatto delle licenze medie cui ogni anno arrivano alunni, che la scuola pubblica, povera di fondi, ma ricca di idee,ha preso per mano in tenera eta`.

Umberto D’Anna

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