La storia è raccapricciante, fa riflettere non poco e arriva dal Veneto. A riportarla con i particolari della vicenda è stato Il Gazzettino. Protagonista il 58enne Giacinto Franceschin, residente a Campolongo Maggiore. Ha messo in bocca un boccone di bistecca acquistata al supermercatoper il costo di 6,52  e si ritrova tra i denti un ago-catetere.

“Era il primo pezzo della fettina di scottona appena cucinato sulla bistecchiera che mi ero messo in bocca- ha raccontato l’uomo al quotidiano. Quando ho iniziato a masticarlo, ho sentito tra denti qualcosa di metallico. Ho subito sputato s e mi sono accorto che dal pezzo di carne spuntava qualcosa di strano. Non ho fatto molta fatica a comprendere che si trattava della punta di un grosso ago, vuoto al suo interno. Incredulo, l’ho esaminato con attenzione e non c’è voluto molto tempo per capire di cosa si trattava. Per fortuna che non l’ho inghiottito”.

Riporta ancora il Gazzettino che quello che Franceschin ha ritrovato nel suo bel bezzo di “fettina scelta scottona” altro non era. Un ago catetere in acciaio usato solitamente dai veterinari sugli animali per eseguire dei controlli. Tali aghi servono per effettuare fleboclisi, somministrare farmaci intravenosi o solo per eseguire prelievi sanitari su bovini, suini, cavalli e pecore e altri, nonché su animali dalla carne bianca. Molto probabilmente, durante una di tali operazioni eseguita su un “bovino scottona adulto”, l’ago si è rotto ed è rimasto all’interno dell’animale. Nonostante i successivi controlli e le ulteriori lavorazioni della carne, nessuno si è accorto di nulla, neppure chi per ultimo ha tagliato la fettina di carne acquistata ieri alle ore 11,47 da Franceschin al prezzo di 6,52 euro. Come dimostrato dallo scontrino rilasciato all’acquirente, si tratta di carne di animale “allevato, macellato e sezionato in Italia” da una nota azienda emiliana, posta in vendita al prezzo di 17.90 euro al chilo. Subito dopo la sconcertante scoperta, Franceschin ha incartato la sua bella bistecca con il suo bel ago da veterinario ancora incorporato al suo interno e con il relativo scontrino si è recato presso il punto vendita dove l’aveva acquistata. Oltre alla dovute scuse da parte della direzione del supermercato, è ritornato a casa non più con una sola bistecca, ma con altre come omaggio.

di Redazione AltovicentinOnline

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