“Per quanto riguarda la questione dei libri di testo, sono allo studio misure, quali quella dell’introduzione di un credito di imposta per l’acquisto dei libri, che possano ulteriormente sostenere le spese delle famiglie nel loro sforzo, che ci sta particolarmente a cuore, di accompagnamento dei propri figli nel percorso scolastico. Ho formulato in questo senso una precisa proposta. Tra i primi atti seguenti al mio insediamento, ho voluto costituire un tavolo di confronto permanente con l’Associazione italiana editori per trovare un giusto equilibrio tra le esigenze dei docenti, che richiedono libri di testo di qualità sempre maggiore, e quelle delle famiglie, cui si deve garantire il contenimento della spesa per il loro acquisto. Nell’ambito di questo tavolo sono state affrontate anche le problematiche segnalate dagli onorevoli interroganti, relative all’erogazione delle risorse destinate alla fornitura gratuita dei libri di testo per i meno abbienti“. Lo ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, rispondendo alla Camera all’interrogazione sulle iniziative volte a garantire, sull’intero territorio nazionale, un effettivo sostegno al diritto allo studio, con particolare riferimento alla gratuità dei libri di testo (Manzi – PD-IDP).
“Devo ricordare che, tenuto conto delle preminenti competenze delle Regioni in tale ambito, il Governo può solo individuare risorse ulteriori che rappresentino un contributo aggiuntivo rispetto a quelle regionali– ha proseguito Valditara- Ebbene, in questi anni abbiamo incrementato progressivamente, rispetto ai livelli di finanziamento ereditati dal Governo e dai Governi precedenti, con risorse proprie del Ministero, lo stanziamento del Fondo per l’acquisto di libri di testo per le famiglie meno abbienti”.
“Inoltre- ha aggiunto Valditara- voglio ricordare che ho provveduto a ricostituire la Conferenza nazionale per il diritto allo studio, con lo scopo principale di individuare, insieme ai rappresentanti della Conferenza delle regioni e dell’ANCI, misure che possano semplificare l’accesso ai contributi in materia di welfare studentesco. Si tratta di misure concrete, in discontinuità con quanto fatto dai Governi precedenti, frutto di un approccio serio di questo Governo, ben diverso da quello ipotizzato da chi pretenderebbe, impegnando 500 milioni di euro, di equiparare gli stipendi dei docenti italiani alla media europea, rendere gratuiti i libri di testo per milioni di studenti e dotare tutte le scuole di mense. Ora, sorvolando su simili annunci, che denotano una scarsa conoscenza della realtà e forti dosi di demagogia, noi rispondiamo sul terreno delle cifre: per il solo anno 2025, abbiamo destinato ai comuni 516 milioni per le mense scolastiche, una dotazione che da sola supera la fantasiosa soglia dei 500 milioni evocata quest’estate. Con la scorsa legge di bilancio, inoltre, abbiamo incrementato le risorse per il comparto scuola di oltre 4,6 miliardi per il 2025, con un saldo positivo dell’8,9 per cento”, ha concluso.
