Il settore del noleggio veicoli continua a trainare la mobilità italiana, registrando nel terzo trimestre 2025 una crescita significativa: +23,8% delle immatricolazioni, a fronte di un mercato complessivo sostanzialmente stabile (+0,2%). La quota del noleggio sul totale nazionale sfiora il 27%, con risultati positivi sia nel lungo termine (+20%) sia nel breve termine (+53,6%).
Secondo l’analisi condotta da ANIASA, l’Associazione che in Confindustria rappresenta il settore della mobilità pay-per-use, in collaborazione con Dataforce, il trend positivo consolida i segnali di ripresa già emersi nei primi mesi dell’anno.
Nel periodo luglio-settembre sono stati immatricolati 95.608 veicoli (+23,79%), di cui 77.167 autovetture (+22,73%) e 18.441 veicoli commerciali leggeri (+28,39%). La quota del noleggio ha così raggiunto il 24,6% nel comparto vetture e il 45,3% nel settore dei mezzi da lavoro.
Nel complesso, il dato cumulativo gennaio-settembre segna un incremento del +10,31%, con miglioramenti diffusi in tutte le categorie: il noleggio a lungo termine vetture (+17,68%), quello dei veicoli commerciali leggeri (+30,79%), il breve termine vetture (+66,71%) e il breve termine per i veicoli da lavoro (+15,29%).
Un motore della transizione ecologica
Il comparto del noleggio conferma così la propria centralità nel processo di rinnovamento e decarbonizzazione del parco circolante. Con una flotta che ha raggiunto 1,5 milioni di unità, il settore rappresenta oggi un attore primario della mobilità aziendale, turistica e urbana, nonché un alleato strategico per l’industria automotive nel percorso verso la sostenibilità.
“I dati dei primi nove mesi dell’anno confermano come il settore del noleggio veicoli costituisca un motore strategico della transizione ecologica del parco circolante nazionale e un attore primario per la mobilità aziendale, turistica e cittadina del nostro Paese”, ha dichiarato Alberto Viano, Presidente di ANIASA.
“In vista della prossima Legge di Bilancio, ha proseguito Viano, è necessario superare i numerosi ‘dazi occulti’ che frenano lo sviluppo della mobilità pay-per-use e definire un quadro fiscale stabile, con regole chiare e neutrali dal punto di vista tecnologico, capace di sostenere le imprese e accelerare il rinnovamento del parco veicoli in chiave sostenibile e sicura.”
Adnkronos
