Più piccola, più economica e, dunque, anche più accessibile. Di fronte a un’Aula spesso critica verso la sua agenda verde, Ursula von der Leyen tira dritto sui suoi piani per un futuro tutto “elettrico” per l’automotive ma apre all’idea di sviluppare una nuova generazione di auto ultra compatte, pulite e a basso costo. E, soprattutto, ‘made in Europe’. “Dobbiamo investire in veicoli piccoli e convenienti, sia per il mercato europeo, sia per soddisfare l’impennata della domanda globale”, ha scandito la presidente della Commissione europea nel discorso sullo Stato dell’Unione, annunciando l’iniziativa ‘Small Affordable Cars’ da sviluppare al fianco dell’industria. “L’Europa dovrebbe avere la sua E-car. Non possiamo lasciare che la Cina domini il nostro mercato”, ha messo in guardia.
Ecologica, pulita, efficiente e leggera, prodotta in Ue con filiere interamente a dodici stelle. Von der Leyen raccoglie così la visione promossa dall’ex ceo di Renault, Luca de Meo, e dal presidente di Stellantis, John Elkann di dar vita a un nuovo segmento di veicoli accessibili a “milioni di europei” che vogliono acquistare auto a prezzi più bassi. Sul modello, in sostanza, delle compatte kei car giapponesi sostenute da incentivi fiscali. Da Bruxelles una mano tesa all’industria automobilistica che venerdì sarà riunita nella capitale d’Europa nel terzo dialogo strategico sul settore, a confronto con von der Leyen. “Stiamo preparando la revisione” del regolamento per lo stop ai motori a combustione interna dal 2035″, ha confermato la tedesca, assicurando che il processo sarà guidato dal principio di ‘neutralità tecnologica’ sui carburanti, caro tanto all’Italia quanto alla Germania. Dialogo, quindi, ma “l’asticella va mantenuta”, ha spiecificato a margine dell’Aula il commissario Ue al Clima Wopke Hoekstra. E da Roma non si è levato alcun sospiro di sollievo per le dichiarazioni troppo “timide” arrivate da Strasburgo. “Serve uno shock di riforme, subito”, è stato il monito del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, convinto che il confronto di venerdì con i colossi dell’automotive “sarà il giorno della verità”.
Non solo auto. L’agenda di von der Leyen dei prossimi 12 mesi rimette al centro la riduzione dei costi dell’energia, puntando su più “rinnovabili e nucleare” e meno combustibili fossili russi. E si arricchisce della promessa di varare presto un nuovo pacchetto dedicato alle reti e l’iniziativa ‘Energy Highways’, un’autostrada dell’energia per abbattere i colli di bottiglia nelle infrastrutture. Tra le otto ‘strozzature’ anche il corridoio meridionale dell’idrogeno che dal Nord Africa passerà dalla Sicilia per risalire la Penisola e approdare in Europa continentale. Due iniziative considerate dal commissario responsabile, Dan Jorgensen, “fondamentali” per completare una volta per tutte la vera ‘Unione dell’energia’.
Ansa
