I sindacati dei medici, veterinari e dirigenti sanitari del Servizio sanitario nazionale (Ssn) hanno firmato, senza eccezioni, il Contratto della dirigenza medica e sanitaria 2016-2018. Confermato l’aumento pari a 200 euro lordi al mese, da gennaio 2020, per i 130mila professionisti del Ssn. La firma è avvenuta all’Aran. È «un contratto di ripartenza, che finalmente chiude una fase buia lunga 10 anni che ha determinato ripercussioni negative sulle condizioni di lavoro dei medici», afferma il segretario dell’Anaao-Assomed Carlo Palermo. Ora, sottolinea Palermo, «possiamo guardare in avanti, al contratto 2019-2021 e auspichiamo di aprire le trattative del triennio in tempi rapidi». Questi i punti centrali del contratti:

-Trattamento economico: per la parte economica è confermato l’aumento dello stipendio pari a 200 euro lorde al mese.
-Investimento sui giovani: per i neo-assunti è prevista una quota iniziale di stipendio di posizione fissa di 1500 euro, inoltre, come tutti gli altri Colleghi, godranno dell’incremento annuale del tabellare valutabile in 1950 euro; e potranno accedere all’incremento relativo alla remunerazione delle guardie notturne e festive che potrà arrivare fino di circa 2.000 euro l’anno, incrementabile in base alla trattativa decentrata.
– Carriera per tutti: una delle principali novità riguarda la carriera con la possibilità di nuovi ruoli e percorsi sulla base della professionalità e della competenza acquisita, per un totale di 9mila nuove posizioni. È prevista la creazione di un sistema dinamico di carriera che lega i meriti professionali a riconoscimenti economici, finora esclusivi delle carriere gestionali.
– Nuove tutele per le donne: miglioramenti normativi sono stati messi per le tante donne medico. Il nuovo contratto elimina, infatti, le penalizzazioni per le donne lavoratrici in gravidanza relativamente alla retribuzione di risultato e amplia la possibilità di accedere al lavoro a tempo parziale.

«I prossimi passaggi – conclude Palermo – ci vedranno impegnati a completare il lavoro a livello della contrattazione integrativa aziendale cui tocca recuperare le risorse economiche sottratte nel passato ed esercitare un ruolo da protagonista e non da spettatore».

 

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