La crisi di Governo ha lasciato nel limbo diverse questioni inerenti la sanità. Dalla riforma dei medici di famiglia alla carenza di personale, allo stanziamento di risorse, i nodi da sciogliere per l’Esecutivo che si insedierà tra meno di due mesi sono tanti e senza immediata soluzione. “Ci auguriamo che il nuovo Governo, qualunque esso sia, metta al primo punto dell’agenda, per quanto riguarda la sanità, il problema della carenza di organico. Ci stiamo ormai rendendo conto, infatti, che senza il personale la sanità non c’è”. A sottolinearlo è il presidente dell’Omceo Roma, Antonio Magi, riflettendo sulle prossime elezioni politiche.
“Speriamo innanzitutto che si formi un Governo stabile, senza situazioni di precarietà che creano difficoltà nell’esecuzione delle scelte- continua Magi- Ci auguriamo che vengano elette persone con capacità operativa, che conoscano gli strumenti e gli argomenti della sanità. Ci auguriamo di trovarci davanti a interlocutori che ascoltino i professionisti che lavorano nella sanità, che risolvano insieme a noi i problemi e soprattutto- rimarca il presidente Omceo Roma- che vengano investiti soldi nel personale perché per evitare che i nostri medici se ne vadano dall’Italia è necessario offrire loro un lavoro stabile, tutelato e ben retribuito”.
CON LA CRISI BLOCCATA FASE CONSULTAZIONI SU UTILIZZO DEI FONDI PNRR
“La crisi di governo ha improvvisamente interrotto anticipatamente il percorso che stavamo facendo con le istituzioni per cercare di far sì che i fondi del Pnrr venissero in qualche modo ben utilizzati e portassero dei frutti- continua Magi- per com’è in questo momento la situazione, infatti, i finanziamenti che arriveranno dall’Europa sono legati esclusivamente alle strutture, ai macchinari e alla telemedicina ma non agli operatori sanitari. Ma dietro ai macchinari e dentro alle strutture ci devono essere le persone, i professionisti, i medici- sottolinea il presidente dei camici bianchi capitolini- perché senza professionisti e senza medici la sanità non si fa. Purtroppo la crisi ha bloccato tutta la fase di consultazioni che stavamo affrontando e che pensavamo di poter portare avanti almeno fino alla scadenza naturale del governo”.
“Ora- continua Magi- ci troviamo davanti a tempi difficili in cui il problema della carenza di personale non potrà essere risolto, perché nell’immediato si potranno fare solo dei decreti che cercheranno dei palliativi. Ad esempio- elenca Magi- allungare l’età pensionabile per la medicina generale perché non si trovano medici disposti a prendere le zone carenti, oppure aumentare l’età per gli specialisti ambulatoriali o quella di andata in pensione dei dipendenti, oppure addirittura richiamare qualcuno che sarebbe disponibile a rientrare, giusto per supplire alle carenze ormai gravi del servizio sanitario. Qualunque altro provvedimento venisse messo in campo, infatti, avrebbe bisogno di tempo per andare avanti e dunque ne vedremmo i frutti solo tra molti anni. Purtroppo per avere davvero dei cambiamenti è necessario che le azioni vengano programmate prima, senza aspettare l’esplosione del problema”.
Le questioni personale e contratti “sono impellenti- dice ancora Magi- abbiamo Pronto soccorso in crisi, medici che non vogliono lavorare nel Servizio sanitario nazionale, colleghi che preferiscono andare all’estero e medici stranieri che preferiscono lavorare altrove e non in Italia. Sono problematiche importanti, sia per quanto riguarda la nostra categoria sia per il servizio sanitario in generale”.
PERSONALE NECESSARIO PER AFFRONTARE VECCHIE E NUOVE EMERGENZE
Problematiche che emergono con ancora maggior evidenza in un’estate segnata da vecchie e nuove emergenze: dal Covid al vaiolo delle scimmie, alla febbre West Nile. “E sarà sempre peggio- sottolinea Magi- perché sappiamo, e diciamo ormai da tempo, che le prossime malattie saranno proprio quelle virali ed infettive in genere, e quindi il Servizio sanitario deve essere pronto e in grado di contenere le situazioni che si presenteranno, a partire proprio dalla disponibilità di personale”, conclude il presidente dell’Omceo Roma.