La capacità di spesa ridotta colpisce le tavole dei vicentini che, potendo spendere di meno, mettono sui piatti sempre più cibo contraffatto.
La denuncia è di Coldiretti Vicenza, con il presidente Martino Cerantola che spiega: “Il rischio coinvolge due consumatori su tre, la contraffazione agroalimentare è un grave crimine ai danni dell’economia, ma soprattutto della salute umana”.
Contraffazioni alimentari e salute infatti non vanno certo a braccetto. Lo rivelano i dati di una recente indagine Coldiretti/Ixe’ in riferimento all’ultima stima dell’Ufficio Ue per la proprietà intellettuale (Euipo), secondo cui ogni anno la contraffazione genera perdite pari a 15 miliardi di euro nelle entrate dei bilanci dei governi Ue colpendo dai vini agli alcolici, dai famarci ai giochi per bambini. E quasi due consumatori su tre hanno paura delle frodi e contraffazioni a tavola, proprio perché al danno economico si aggiungono i rischi per la salute.
“La contraffazione è un crimine particolarmente odioso – spiega il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza Martino Cerantola – Mette a rischio la salute delle persone, si fonda sull’inganno e colpisce soprattutto in questo periodo di crisi con l’emergenza coronavirus quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa a causa della crisi e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo, dietro i quali spesso si nascondono infatti ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi sui quali è importante garantire maggiore trasparenza”.
Le frodi sul cibo sono un problema mondiale e valgono oltre 100 miliardi di falso made in Italy agroalimentare, con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio, per effetto della pirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale. Proprio la malavita considera l’agricoltura e l’alimentare aree prioritarie di investimento strategiche in tempo di crisi perché del cibo nessuno può fare a meno, ma soprattutto perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la vita quotidiana delle persone sia dal punto di vista economico che della salute.
“L’ottima attività messa in campo dalla forze dell’ordine – aggiunge il direttore di Coldiretti Vicenza, Cesare Magalini – va accompagnata dalla revisione delle leggi sui reali alimentari con la proposta a costo zero elaborata da Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio agromafie promosso dalla Coldiretti per introdurre nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali adeguate a combattere le frodi agroalimentari diventate più pericolose con l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali”.
La contraffazione alimentare rischia di allargarsi con le nuove tensioni commerciali, a partire dai dazi Usa nei confronti dell’Unione Europea, già colpita dall’embargo russo per una serie importanti di beni, perché favorisce la produzione di imitazioni locali.
di Redazione Altovicentinonline