Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 18-24 agosto 2021, rispetto alla precedente, un incremento di nuovi casi (45.251 vs 43.365, +4,3%) e decessi (345 vs 237, +45,6%). Crescono anche i casi attualmente positivi (135.325 vs 129.116, +6.209, pari a +4,8%), le persone in isolamento domiciliare (130.785 vs 125.221, +5.564, pari a +4,4%), i ricoveri con sintomi (4.036 vs 3.472, +564, pari a +16,2%) e le terapie intensive (504 vs 423, +81, pari a +19,1%).
Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, dichiara che “i nuovi casi settimanali, dopo la stabilizzazione della scorsa settimana, fanno registrare un lieve incremento visibile anche nella media mobile dei casi giornalieri, pur rimanendo sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla limitata attività di tracciamento dei contatti“.
Nella settimana 18-24 agosto, rispetto alla precedente, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi in 8 Regioni e quello dei casi attualmente positivi in 13 Regioni. In 68 Province l’incidenza è pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Emilia-Romagna, Liguria, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria tutte le Province raggiungono o superano tale soglia. Sono 13 le Province con oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Caltanissetta (318), Ragusa (281), Enna (268), Cagliari (239), Siracusa (234), Trapani (195), Messina (185), Catania (180), Reggio Calabria (169), Sud Sardegna (167), Palermo (163), Prato (163) e Agrigento (156).
Aumentano i decessi: 345 negli ultimi 7 giorni, con una media di 49 al giorno rispetto ai 34 della settimana precedente. “Seppur in maniera meno netta- afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe– continua a salire il numero dei posti letto occupati in ospedale: rispetto alla settimana precedente +16,2% in area medica e +19,1% in terapia intensiva”.
In termini assoluti, il numero di posti letto occupati da parte di pazienti Covid in area medica è passato dai 1.088 del 16 luglio ai 4.036 del 24 agosto (+271%) e quello delle terapie intensive dai 151 del 14 luglio ai 504 del 24 agosto (+234%), anche se il dato nazionale rimane basso: 7% in area medica e 6% in area critica. Rilevanti tuttavia le differenze a livello regionale: per l’area medica si collocano sopra la soglia del 15% Sicilia (19%) e Calabria (15,2%); per l’area critica sopra la soglia del 10% Sardegna (11%) e Sicilia (11%).
“Lieve aumento degli ingressi giornalieri in terapia intensiva– spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe- con una media mobile a 7 giorni di 40 ingressi/die rispetto ai 37 della settimana precedente”.
Sul fronte delle forniture dei vaccini, in base alle ultime dichiarazioni del Commissario Figliuolo per questa settimana sono previste altre 5,3 milioni di dosi. “Contato che le scorte nazionali ammontano già ad oltre 6,2 milioni di dosi di vaccini a mRNA- spiega Marco Mosti- con le nuove forniture in arrivo potremo contare su 10 milioni di dosi entro la fine del mese“.
Sul fronte delle somministrazioni, in base ai dati aggiornati alle ore 6:12 di ieri, 25 agosto, il 70,5% della popolazione (n. 41.767.543) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+788.108 rispetto alla settimana precedente) e il 61,9% (n. 36.686.910) ha completato il ciclo vaccinale (+839.012). Il numero di somministrazioni, in calo da 4 settimane consecutive, è crollato nell’ultima settimana (n. 1.474.992), con una media mobile a 7 giorni a quota 222.993 dosi/die.
Cartabellotta commenta che “durante il mese di agosto si è assistito ad un crollo del 66,5% delle somministrazioni: la media mobile a 7 giorni è passata dal picco di oltre 592 mila del 28 luglio a poco più di 198 mila il 20 agosto”.
Oltre all’esitazione vaccinale, varie secondo la Fondazione Gimbe le motivazioni alla base di questa brusca frenata: mancate prenotazioni durante le vacanze da parte degli utenti, ferie degli operatori sanitari, progressiva riduzione delle seconde dosi da somministrare. “D’altro canto- ribadisce il Presidente della Fondazione Gimbe- con la disponibilità di un consistente numero di dosi abbiamo perso l’opportunità di accelerare la campagna in alcune fasce d’età, soprattutto in quella 12-19 anni cruciale per l’imminente inizio delle scuole”.
Rimanendo in tema vaccini e analizzando la copertura degli over 50, l’87,1% della popolazione over 50 ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, con un irrisorio incremento settimanale nazionale (+0,5%) e nette differenze regionali: dal 91,8% della Puglia all’80,4% della Sicilia. Visto il sostanziale appiattimento dei trend di vaccinazione in queste fasce d’età, i dati confermano l’esitazione vaccinale degli over 50, mentre salgono tutte le curve degli under 40. Rimangono ancora notevoli differenze di copertura vaccinale tra le diverse classi anagrafiche.(
Altro tema, quello dell’efficacia dei vaccini. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità, l’efficacia del ciclo completo di vaccinazione, rispetto ai non vaccinati, raggiunge l’82,5% sulle diagnosi, il 94,9% sulle ospedalizzazioni, il 97% sui ricoveri in terapia intensiva e il 97,1% sui decessi. Secondo la Fondazione Gimbe, se guardando i numeri assoluti potrebbe paradossalmente sembrare che ospedalizzazioni e decessi siano più frequenti negli individui vaccinati, rapportando il dato alla popolazione e standardizzandolo per 100.000 abitanti, appare molto netta la minore incidenza di eventi gravi nei vaccinati con doppia dose.
“Infatti- commenta Gili- ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi sono ridotti rispettivamente dell’84,4%, 89,5% e 80% nei soggetti che hanno effettuato il ciclo completo rispetto a chi non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino”.