Donare il sangue non è solo un gesto di grande solidarietà, ma potrebbe avere benefici anche per la salute di chi lo fa. Secondo uno studio del Francis Crick Institute di Londra, pubblicato sulla rivista Blood e riportato dal Corriere della Sera, chi dona sangue regolarmente potrebbe sviluppare cellule ematiche più sane e resistenti, potenzialmente meno inclini a trasformazioni tumorali.

I ricercatori hanno confrontato sessantenni che avevano donato sangue tre volte l’anno per quarant’anni con coetanei che lo avevano fatto solo sporadicamente. Hanno scoperto che il 50% dei “super-donatori” presentava mutazioni genetiche non legate al cancro, contro il 30% del secondo gruppo. Queste mutazioni potrebbero suggerire una maggiore “resistenza” cellulare.

Oltre a questa possibile protezione, altre ricerche suggeriscono che le donazioni regolari possano contribuire a ridurre la viscosità del sangue, riequilibrare i livelli di ferro e persino migliorare sensibilità all’insulina e pressione arteriosa.

Tuttavia, come ha spiegato Francesco Fiorin, presidente della Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia (Simti), il sangue si rinnova fisiologicamente anche senza donazioni. Il vero vantaggio diretto per il donatore è la regolare sorveglianza medica: ogni donatore è sottoposto ad esami completi che permettono di monitorare emoglobina, colesterolo, pressione e altri parametri vitali.

Fonte: Corriere della Sera (foto d’archivio)

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