Il diabete gestazionale è una forma di di diabete che compare in gravidanza ed è presente nel 6-10% delle gravidanze. Si può manifestare a partire dal secondo trimestre di gestazione, quando la madre non riesce a tenere sotto controllo la glicemia. Il diabete gestazionale viene trattato con la dieta, ma qualora non fosse sufficiente si può ricorrere alla terapia insulinica.

Questo tipo di diabete solitamente scompare dopo il parto, ma le donne con pregresso diabete gestazionale hanno un rischio più elevato di sviluppare diabete mellito tipo 2 in età avanzata.
Per capirne di più e per sapere come affrontarlo nel momento più bello e delicato della vita di ogni donna, abbiamo intervistato  Antonella Senesi, medico chirurgo, Specialista in Endocrinologia, malattie del Ricambio  e Diabetologia, volto noto nell’Alto Vicentino perchè lavora al Centro Medico San Gaetano di Thiene.

Dottoressa, come si individua il diabete gestazionale?

Il diabete gestazionale può essere individuato con uno specifico esame del sangue chiamato curva glicemica.  La curva glicemica, esame che viene spesso prescritto in gravidanza e sostanzialmente consiste in un test con il quale si misurano, con un primo prelievo, i valori della glicemia nella paziente in condizioni di digiuno. Successivamente si fa bere alla paziente un concentrato di 75gr di glucosio e si eseguono altri 2 prelievi a distanza di un’ora pro due ore (dopo 60 min e dopo 120 min).

Quando deve essere fatta la curva glicemica? Viene prescritta a tutte le future mamme?

Tutte le donne alla prima visita per la gravidanza dovrebbero fare il dosaggio del glucosio plasmatico.
Le donne con almeno un fattore di rischio per diabete gestazionale (familiarità per diabete, sovrappeso, pregresso diabete gestazionale, età >35 anni) devono sempre eseguire la circa tra la 24 e la 28 settimana. Per alcune categorie a elevato rischio (obesità, glicemia a digiuno tra 100-125 mg/dl) lo screening deve essere anticipato alla 16-18 settimana, da ripetere poi alla 24-28, se negativo.

Anche se non si appartiene a categorie a rischio, è consigliabile ugualmente fare la curva glicemica?

Ad oggi le donne che non hanno alcun fattore di rischio costituiscono una minoranza, soprattutto se si considera l’età più avanzata nella quale le donne decido di avere un figlio. In generale si consiglia comunque di eseguire l’esame perché non sempre si può essere certe della totale assenza di fattori di rischio. La curva glicemica viene inoltre prescritta se, pur in assenza di fattori di rischio, insorgono alcune condizioni durante la gravidanza come ad esempio se la donna aumenta di peso più di 3 kg al mese o se si verifica una crescita fetale superiore al 90° percentile.

 

Dottoressa, quali sono le conseguenze di questa patologia? Qual è la cura indicata?

Se diagnosticato, il diabete gestazionale deve essere curato con la dieta o, a seconda dei casi, con una terapia specificatenuta sotto stretto controllo medico. Se non si interviene possono subentrare conseguenze negative sia per la mamma che per il nascituro. Il bambino potrà infatti avere una aumentata incidenza di macrosomiasindrome da distress respiratorio, ipoglicemia, senza dimenticare che il diabete gestazionale comporta la possibilità che il bambino, una volta adulto, possa soffrire di diabete tipo 2. Per quanto riguarda le complicanze materne, invece il rischio è che si manifesti una ipertensione gestazionale, preeclamsia, maggior probabilità di parto cesareo.

E dopo il parto?

In genere dopo il parto la glicemia si normalizza. E’ importante però controllare i valori di glicemia subito dopo il parto per trattare tempestivamente quelle pazienti in cui essa non si fosse normalizzata.
E’ fondamentale inoltre rivalutare la tolleranza ai carboidrati circa due- tre mesi dopo il parto.

a cura dell’Ufficio Stampa del Centro Medico San Gaetano

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