“Lo stop alle attività sportive sta provocando danni di ritardo psicomotorio, coordinativo, motorio e di socializzazione, soprattutto nei giovani”. A dirlo è Aldo Grauso, psicologo e psicoterapeuta e membro della commissione medico-scientifica della Lega nazionale dilettanti (LND) e professionisti di serie B (LNPB) della Figc (Federazione Italiana Giuoco Calcio).
“Il governo precedente aveva deciso di tenere aperti i circoli sportivi almeno fino alla zona arancione per far svolgere attività motoria in forma individuale. Ora, però, con la zona rossa anche questa possibilità va completamente a decadere- spiega Grauso- con la diretta conseguenza che vengono inondati i parchi pubblici. Almeno i centri sportivi dovrebbero restare aperti, per consentire lo svolgimento delle attività in sicurezza”.
Un altro effetto dei divieti per piscine e palestre è l’aumento del gioco online, soprattutto tra i più giovani. “I ragazzi li considerano un vero sostituto delle attività sportive, sono ormai svariati i campionati E-sport che vengono pubblicizzati e frequentati dai giocatori online”, aggiunge Grauso. Anche in questo caso le conseguenze non sono banali, e potrebbero portare a un’ulteriore chiusura da parte degli adolescenti, che un domani potrebbero avere più difficoltà a tornare in campo.
“Esclusione dalla socialità, introversione e gioco unidirezionale saranno le conseguenze di questo fenomeno– continua lo psicoterapeuta dello sport- nei giochi online non c’è confronto, non c’è bidirezionalità. L’interazione avviene solo con dispositivi elettronici, e questo provoca un aumento di sintomi ansiosi, tic nervosi, esplosioni di collera, predisposizione di epilessia”.