Dal nuovo anno la crisi del personale medico e sanitario nei pronto soccorsi italiani si acuirà: da gennaio 2026, in un Ps su 4 ci sarà infatti meno della metà del personale previsto. È la previsione di Simeu, Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza, sulla base di un’indagine presentata ogg, venerdì 21 novembre, nel corso dell’Accademia dei direttori Simeu che si tiene a Roma.
SOLO IN 3 STRUTTURE SU 10 ORGANICO SUPERIORE AL 75%
In dettaglio, la fotografia scattata da Simeo stima che il 26% dei Pronto soccorso di tutta Italia avrà meno del 50% dell’organico previsto, il 39% avrà un numero di medici in servizio tra il 50% e il 75% del necessario, mentre nel 4% delle strutture l’organico medico sarà addirittura inferiore al 25% del necessario. In definitiva, solo il 31% delle strutture supererà la soglia del 75% dell’organico necessario, mentre il pieno regime – il 100% – rappresenta, sostiene l’indagine Simeu, una “rara eccezione”. L’indagine è stata condotta tra il 18 e 19 novembre su un campione di 50 strutture, rappresentativo del 12% della realtà nazionale con oltre 2,3 milioni di accessi annui.
“I dati- commenta Alessandro Riccardi, presidente nazionale Simeu- pur in lieve miglioramento rispetto agli anni precedenti, confermano come la crisi del personale medico continui a rappresentare un elemento fortemente critico nel sistema dell’emergenza-urgenza”. Non solo, all’orizzonte c’è un fattore che può solo mettere ulteriori difficoltà, ovvero, spiega Simeu, la progressiva scadenza dei contratti con le società di servizi e per la possibile conclusione di alcune tipologie di contratti temporanei ancora in vigore dall’epoca pandemica. Così “in mancanza di soluzioni strutturali per il prossimo futuro – conclude Riccardi– si conferma la necessità di ricorrere a misure tampone come prestazioni aggiuntive e reclutamento di professionisti con modalità contrattuali esterne alla dipendenza dal Ssn”.
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