“Finalmente la luce in fondo al tunnel”. E’ il commento positivo dei sindacati degli Infermieri (Nursind) all’indomani della pubblicazione delle graduatorie che hanno identificato oltre mille infermieri abilitati per le 2 Ulss della provincia di Vicenza, la 7 Pedemontana e 8 Berica.

“Dopo anni di pressioni, stati di agitazione e tentativi di trovare una soluzione adeguata alla carenza di personale infermieristico, l’Ulss 7 Pedemontana ha messo a segno un passo decisivo nella giusta direzione – ha spiegato Andrea Gregori, segretario provinciale del Nursind di Vicenza – Siamo soddisfatti che le graduatorie finali del concorso per infermieri, svoltesi all’Ulss 7 Pedemontana siano

realtà. Si potranno ora dare risposte concrete alle criticità di organici in sofferenza da mesi nelle due aziende Ulss della provincia. Queste graduatorie daranno sicuramente una boccata d’ossigeno a tutte quelle realtà che in questi mesi stanno bloccando le ferie del personale – ha continuato Gregori – come le Geriatrie, le Medicine dell’ospedale hub di Vicenza, per citare solo un paio di casi emblematici. Dovranno essere integrate le unità di personale in quei contesti in cui sono aumentate, a parità di risorse le intensità delle cure, offrendo uno scorretto rapporto tra numero di infermieri e numero di pazienti da seguire. Non si può pensare di aumentare posti letto, in specialità che sicuramente ne necessitano, seguire pazienti sempre più complessi e coprire l’immenso turn-over del personale se il tetto di spesa rimane quello degli anni precedenti. La Sanità evolve – ha concluso Gregori – e con essa le esigenze della popolazione ed il bisogno di assistenza. Occorre agire su più fronti per mantenere l’alto livello della Sanità veneta che fino ad oggi abbiamo assicurato con sacrifici non indifferenti. Gli infermieri nel mercato del lavoro non mancano (a differenza dei medici) basta solo avere la volontà di assumerli e destinarli alle loro funzioni”.

“No” al richiamo in corsia dei medici in pensione
Si preannuncia invece il ricorso al Tar da parte di Anaao Veneto, sindacato dei medici, che si è espresso in modo nettamente contrario alla proposta della Regione di richiamare medici in pensione al lavoro con contratto autonomo per far fronte alla carenza di personale.

“Quella di ricorrere al lavoro dei pensionati per far fronte alla carenza di personale medico è una scelta incomprensibile e illecita  – spiegano da Anaao Veneto – Seguendo l’esempio del Molise, due giorni fa, il Veneto ha dato il via libera alle Ulss all’assunzione, attraverso incarichi libero-professionali, di medici in pensione, per colmare il vuoto di specialisti negli ospedali regionali e per garantire i livelli essenziali di assistenza (Lea). Esistono attualmente in tutta Italia – ha spiegato Adriano Benazzato, segretario regionale Anaao Assomed – circa 6200 medici specializzandi iscritti all’ultimo anno del relativo corso, diverse centinaia dei quali in Veneto, che potrebbero partecipare, com’è loro diritto, alle procedure concorsuali per l’accesso alla dirigenza del ruolo sanitario”.

A.B.

 

 

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