Ha le dimensioni di una chiavetta Usb, ma il suo potenziale può fare la differenza tra la vita e la morte. All’Ospedale di Treviso è stato compiuto un importante passo avanti nella diagnosi e nel monitoraggio delle aritmie cardiache: sono stati impiantati i primi tre monitor cardiaci sottocutanei a pazienti cardiopatici.

L’innovazione è frutto della collaborazione tra il reparto di Medicina dello sport, diretto dal dottor Patrizio Sarto, e quello di Cardiologia, sotto la guida del dottor Carlo Cernetti.

Il monitor, impiantato in maniera minimamente invasiva all’altezza del torace, è in grado di registrare in tempo reale l’attività elettrica del cuore. La sua funzione è quella di sorvegliare costantemente il battito cardiaco dei pazienti a rischio, rilevando eventuali anomalie o aritmie. In caso di segnalazioni anomale, il dispositivo invia un alert automatico ai medici, consentendo un intervento tempestivo e mirato.

 Un salto verso la medicina del futuro
Grazie a questo dispositivo miniaturizzato e altamente tecnologico, il monitoraggio cardiaco diventa continuo, preciso e personalizzato. I pazienti non devono più affidarsi a controlli periodici o a esami sporadici: il cuore viene “ascoltato” 24 ore su 24, migliorando drasticamente la qualità della sorveglianza e la tempestività delle cure.

 “Si tratta di una svolta importante per la prevenzione delle complicanze cardiovascolari – ha dichiarato il dottor Carlo Cernetti ai media veneti–. Con questo strumento possiamo intervenire immediatamente, anche a distanza, e con un alto grado di precisione.”

Anche il dottor Patrizio Sarto ha sottolineato l’importanza del progetto: “Questo dispositivo rappresenta un punto d’incontro tra tecnologia e medicina dello sport. Il nostro obiettivo è offrire una medicina sempre più personalizzata e preventiva, capace di garantire sicurezza anche a pazienti attivi e sportivi.”

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